Il 29.09.2004, causa trasferimento, ho richiesto il servizio "Seguimi per il reinoltro della corrispondenza" a di Poste Italiane per la durata di un anno al costo di € 12,00. Tale servizio è stato richiesto anche da mia moglie ma, per entrambi, non è mai entrato in funzione.nonostante i numerosi reclami, (5 o 6) a oggi non abbiamo avuto alcuna risposta, se non la solidarietà degli impiegati postali che, con mal celato imbarazzo, accettano per l'ennesima volta il reclamo.Qualcuno può dirmi cos'altro posso fare?Grazie.
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17/09/2005, ore 00:35
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19/09/2005, ore 19:21
Scriverei una bella lettera di reclamo, chiedendo di applicare quanto previsto dalla Carta dei Servizi (la trovi sul sito delle Poste Italiane). Una volta il servizio di trasferimento della domiciliazione postale era gratuito.... |
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22/09/2005, ore 22:38
Cara Margie,ho inviato reclami per telefono, via internet e con gli appositi moduli reperibili presso gli uffici postali. Non mi hanno risposto neanche al reclamo inviato per non aver avuto risposta ai reclami precedenti!Ciao. |
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23/09/2005, ore 08:30
Purtroppo il silenzio di Poste Italiane ai reclami inviati on line è cosa nota......a molti utenti (anche su questo forum, nella sezione apposita, dovrebbero esserci alcuni casi simili, se non ricordo male, ed io stessa ne ho avuto esperienza!).La mia esperienza è stata che il reclamo, per avere un po' di attenzione, dovrebbe essere spedito alla Direzione dell'agenzia postale in cui si è verificato il disservizio e, per conoscenza, alla Direzione Generale (ti consiglio, per gli indirizzi, di visualizzarli direttamente sul loro sito). Le raccomandate A/R sono quelle c.d. "di servizio", che sono a carico delle Poste : non so però se attualmente sono ancora in vigore (ho utilizzato questa procedura per un disservizio veramente eclatante molti anni fa). Inoltre, visto il loro silenzio, nella lettera citerei la possibilità di rendere pubblico tale disservizio a mezzo organi di stampa : la cosa, dovrebbe dare loro parecchio fastidio.Potresti poi valutare di aderire alla procedura di conciliazione, a cui aderiscono alcune associazioni di consumatori (tra cui Adusbef), ma anche lì i tempi sono lunghi (vedi area dedicata sul sito Poste Italiane).Per una soluzione rapida, valuterei anche un esposto ad una locale stazione dei carabinieri : se ti sconsigliano di desistere, insisti facendo presente che sei deciso a presentare l'esposto perchè stai subendo un disservizio notevole. Questo è comunque uno dei casi che sottoporrei ad Adusbef. |
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23/09/2005, ore 21:43
Cara Margie,proverò con le minacce "civili e non violente". A causa loro sono andate perdute comunicazioni molto serie di carattere medico. Ciao. |
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