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Avrei una questione per i più esperti:Per quanto riguarda i contributi INPS, vorrei porre dei dubbi sulla legittimità dell' iscrizione a ruolo dei versamenti non effettuati.Per quale motivo i contributi non versati vengono considerati alla stregua di debiti nei confronti dell'INPS?Dato che l'Inps, fino al momento in cui il cittadino non percepisce la pensione, non ha realmente erogato alcun servizio a favore di esso, come è possibile che possa emettere una cartella esattoriale in tutta legittimità?A rigor di logica, il mancato versamento del contributo è a tutti gli effetti un "credito del contribuente non incassato".Al limite, nel momento in cui il contribuente raggiunge l'età pensionabile, l'INPS potrebbe comunicargli che non avendo raggiunto la quota minima dei versamenti necessari, non può procedere con l'erogazione della pensione.Quindi non si capisce perchè questi "crediti non versati" vengono trattati a tutti gli effetti come dei debiti che il cittadino avrebbe nei suoi confronti.Capisco perfettamente che se i contributi Inps non fossero esigibili in modo coatto sarebbe un dramma per i conti pubblici, dato che la spesa previdenziale risulta essere oltre 1/3 della spesa nazionale... tuttavia in un utopico Stato modello, sarebbe legittimo trattare questi mancati versamenti come dei debiti (con tanto di messa in mora e pretesa di interessi più spese di recupero) che il cittadino ha nei confronti dell'INPS?ringrazio anticipatamente chiunque voglia rispondere al mio quesito

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Con i contributi,l'inps paga le pensioni,non ci sono accantonamenti,anzi sulle gestioni passive il tesoro interviene per ripianare,senza l'obbligatorietà l'erogazione delle pensioni diverebbe aleatoria non potendo contare sul gettito,in grande e come la cassa malattia,l'inail le imposte e quant'altro serve per il funzionamento dello stato sociale.In definitiva potremmo dire che i contributi li versi in nome tuo e per conto DI CHI SPETTA.

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<>Xkè i contributi vanno versati all'INPS per legge entro il 16 del mese successivo a quello di riferimento della prestazione...I soldi sono dell'INPS che gestisce le prestazioni previdenziali odierne ma maturate anni fa...con i contributi che riceve sulle prestazioni lavorative attuali...In buona sostanza i versamenti vanno per competenza sull'estratto conto del dipendente o autonomo per il quale vengono versati...ma per cassa sono utilizzati per le prestazioni pensionistiche già in essere....Le ricordo inoltre che il mancato versamento di contributi INPS da parte del datore di lavoro, superiore nel mese solare a Euro 2582.28, non solo è soggetto a sanzioni, ma è anche reato penale di appropriazione indebita. <>Ma questo non c'entra niente...l'obbligazione che l'azienda o il lavoratore autonomo hanno... è nei confronti dello stato..rappresentato dall'INPS nella gestione contributiva e previdenziale...La gestione contributiva non si può affidare alla facoltà dei singoli soggetti altrimenti sarebbe il caos al momento in cui bisogna erogargli la pensione. E' anche un problema di stabilità dei flussi in entrata e in uscita.Ad es se oggi devo pagare un sacco di pensioni legittimamente maturate e nessuno versa contributi xkè è facoltativo..si crea un deficit di cassa abnorme...<>Il suo rigor di logica contrasta con la legge..che prevede il versamento contributivo obbligatorio all'ente pensionistico..il quale deve gestire con il meccanismo di cassa e competenza le prestazioni pensionistiche presenti e future...<>Certo perchè sono debiti verso lo stato a tutti gli effetti....è lo stato gestisce la previdenza tramite INPS..tranne per le prestazioni di professionisti iscritti ai vari ordini professionali dove il versamento, ma sempre obbligatorio, è a favore invece delle relative casse di previdenza private.

errare humanum est perseverare autem diabolicum
"...Et tunc confitebor illis: Numquam novi vos; discedite a me, qui operamini iniquitatem." (Matteo 7:23)

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<>Proprio per questo, perchè avendo speso in precedenza i contributi versati dagli attuali pensionati, evidentemente per altre scopi altrimenti non si porrebbe la questione, lo Stato impone per legge il versamento. Da qui il dubbio sulla legittimità...<<<>>><>Non sarei così sicuro che non c'entra niente... diciamo che l'amministrazione Statale avendo fatto la cicala per decenni si ritrova con l'acqua alla gola, quindi per starci dentro impone ai contribuenti attuali di pagare le pensioni a chi ha versato in precedenza. (Bisognerebbe chiedersi perchè mancano all'appello i versamenti, con interessi maturati, dei nostri nonni e padri)<>Non è nemmeno come dici, poiché è tutto contabilizzato. Infatti DEVI versare almeno tot anni di contributi altrimenti la pensione non te la danno.<>Se fosse facoltativo, semplicemente a chi non versa non spetterebbe la pensione. Questo può essere indizio che parte dei contributi vanno per altri scopi e non solo per le pensioni.<>Che l'abbiano imposto per legge non ci piove... tuttavia non è scontato che sia legittimo. Anche il "ius primae noctis" era una legge...<>Chiedo: Sulla base di quale principio è un debito? Mi rispondi: "perchè lo impone la legge".Mi permetterai di dire che la risposta non è soddisfacente...Comunque grazie per aver risposto.

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<>Si sbaglia. I bilanci dell'INPS sono sempre in attivo ..anche se in Italia c'è un invecchiamento progressivo e una disoccupazione dilagante e nonostante sia l'unico paese in Europa dove si pagano ancora le pensioni di anzianità...li vada a guardare se non ci crede. Non è affatto con l'acqua alla gola. <>Certo che vanno per altri scopi è questo che Le sfugge...ma evidentemente Lei non conosce le tabelle contributive INPS...Le aliquote contributive si compongono di tante mini aliquote oltre a quella principale per la prestazione pensionistica...come ad esempio quelle che coprono le indennità di maternità.. o il contributo per gli assegni familiari... la cassa integrazione .. le indennità di malattia ecc. I contributi devono coprire anche il Welfare per gli stessi lavoratori...mica L'INPS gestisce univocamente solo contributi e pensioni<>Caro Amico...tutto è opinabile anche il sistema fiscale può essere iniquo per qualcuno ma le leggi vanno rispettate... Lei confonde la legittimità con le ragioni di chi nella difficoltà del momento economico contingente, si trova a pagare cartelle per riscossione coattiva di contributi e la posso capireINPS gestisce il Welfare nella sua complessità. Io non ne sono certamente il difensore d'ufficioperò quando si vogliono sostenere le proprie ragioni legittime o meno, ma in buona fede, non bisognerebbe mai semplificare....

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"...Et tunc confitebor illis: Numquam novi vos; discedite a me, qui operamini iniquitatem." (Matteo 7:23)

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Aggiungo inoltre che un ruolo importante nel condizionamento del sistema previdenziale lo hanno avuto negli anni il progressivo invecchiamento della popolazione, l'altrettanto progressivo calo dell'ocupazione dopo gli anni del boom economico, condizioni queste che hanno causato l'aumento della spesa sociale in termini di pensioni di vecchiaia e invalidità e l'aumento del ricorso ad ammortizzatori sociali quali cassa integrazione e indennità di disoccupazione. Pertanto "i nostri padri", per usare una sua espressione, hanno versato contributi per pagare in buona parte tutto questo e non le loro pensioni che oggi toccherebbe a noi sostenere...molto è dovuto al progresso e alle conseguenti modificazioni del tessuto sociale senza bisogno di andare a cercare qualunquisticamente colpevoli nelle classi politiche che sono sempre figlie di nostre scelte e pertanto ne migliori ne peggiori di noi..

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