carissimi, nel 2008 ho venduto la mia ex attività, pochi giorni fa alla nuova proprietari arriva una cartella equitali inerente ad Iva del 2006 non pagata di circa 1700 euri, ovvio che la titolare mi ha contattata per spiegazioni e da accertamenti dal mio ex commercialista risulta non pagato ( importo originario 880 euri) ora mi ha chiesto a me di pagarla... anche perchè la partita iva è la stessa quindi risalgiono tutto alla nuova proprietà... la mia domanda è oltre alla rateaizzazione che puo chiedere e che dovrei pagare io... io poichè sono disoccupato ( la mia ex azienda ci ha licenziati per cause nazionali... niente commesse e tanti debiti...) cosa posso dire a Equitalia? anche se penso che non gli importi nulla perchè a qui bastardi legalizzati hanno la titolare nuova in mano... ad ogni modo attendo consigli...Ciao e Grazie
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12/03/2013, ore 00:31
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12/03/2013, ore 12:28
cosa vuoi che ti dicano? la nuova proprietà è subentrata nei tuoi debiti e nei tuoi crediti (salvo pattuizione contraria), è quindi la nuova proprietaria che deve pagare. mi stupisco che il commercialista non si impunti su questo fatto: forse ci sono accordi in questo senso con la subentrante? Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile... |
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12/03/2013, ore 12:51
Carissimo Penta, Si tratta di una società presumo, per meglio capire specifica esattamente COSA hai venduto e come. Pace e bene fratello alquanto lacunoso ... Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile. (San Francesco) Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile. (San Francesco) |
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13/03/2013, ore 12:42
Fratello Penta, Saresti così gentile da rendere edotti su quanto richiesto?
Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile. (San Francesco) Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile. (San Francesco) |
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13/03/2013, ore 16:48
era una cartolibreria ...con società sas , il mio ex commercialista mi ha spiegato che nel 2006 non è stato effettuato un versamento di 880 euro, chiaro che dopo 6 anni non mi ricordo i motivi o dimenticanza o appunto non c'erano soldi, volevo solo sapere se sussisteva la possibilità di trovare un modo per un annullamento o un concordato , ma credo che essendo quella società ancora in vita .... chi deve pagare allo stato non gli importa nulla ...puche si paghi.... |
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13/03/2013, ore 17:02
quindi sei uscito dalla sas, lasciando agli altri soci la proprietà. ora, per farla semplice, anche se tu fossi stato accomandatario, avresti dovuto pagare con soldi comuni, mica con i tuoi.... quindi nemmeno ora, sei obbligato a pagare tutto tu! la mia domanda pertanto è sempre quella: la nuova proprietà è subentrata nei tuoi debiti e nei tuoi crediti (salvo pattuizione contraria), è quindi la nuova proprietaria che deve pagare. mi stupisco che il commercialista non si impunti su questo fatto: forse ci sono accordi in questo senso con la subentrante? al massimo, tu devi contribuire pro quota. ovviamente accetto correzioni da parte di chi ne sa più di me. Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile... |
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