Salve, so che l'argomento è stato affrontato più volte, e ho letti i vari post, ma il mio problema è alquanto pesante.Spiego meglio.Mi moglie ha una vettura cointestata con sua madre (fatto per avere un assicurazione più bassa).Per vari motivi che non sto a spiegare, il rapporto si è interrotto qualche anno fa, e da un po di tempo stavamo pensando di fare il passaggio e lasciarla intestata solo alla mia moglie.Dato che il certificato di proprietà come tutte le cose relative al veicolo che erano a casa di sua madre sono andati persi, abbiamo richiesto copia del certificato, e in quella occasione ci è stato detto che sul veicolo c'erano 2 fermi amministrativi.Dopo vari giri finiamo all'equitalia, e risultano varie cartelle per un totale di oltre 10.000 euro a nome della madre per tasse e altro non pagati.Proviamo a contattarla (nel frattempo ha cambiato abitazione) e gli spieghiamo che per sbloccare la macchina o chiude il debito o fa delle rate (e all'equitalia han detto che appena pagata la prima rata cavano il fermo e possiamo fare il passaggio).La sua risposta è che tramite un servizio al cittadino ha messo in mano la cosa ad un avvocato (il tutto è un servizio gratuito dice) perchè sono cose che non doveva pagare lei ma la persona con cui stava.Poi ha aggiunto che ci avrebbe fatto avere "un foglio" dell avvocato col quale potevamo far cavare il fermo in quanto la mia moglie non centra con tale cosa.Il tutto mi pare una grossa balla (e conoscendo la persona è probabilissimo). Il fatto è che temo che non muoverà un dito per pagare le cartelle. Altra cosa strana a noi non è mai arrivata nessuna segnalazione, e la mia moglie ha la residenza con me da almeno 4 anni mentre i fermi sono più recenti. Può essere che dato che le cartelle erano a nome di sua madre siano arrivate solo a lei?Oggi passo io dall'equitalia e sento bene primo se loro hanno il reale indirizzo di casa di quella donna, e che si muovano ad andare da lei per farsi pagare, e mi faccio dare qualche info sui 2 fermi sul veicolo (che sono per circa 5000 euro non per il totale delle cartelle in ballo).Avete qualche altro consiglio da darmi? Se viene confiscato il veicolo, abbiamo diritto a qualcosa dato che la moglie ha il 50% della proprietà e i fermi non sono a suo nome?Grazie tanto a tutti!
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23/06/2009, ore 11:55
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23/06/2009, ore 13:04
Anche se inizia a pagare le rate il fermo non viene tolto fino a quando il debito non è saldato.Equitalia non doveva avvertire la cointestataria (a volte non avverte nemmeno l'intestatria unica) ma lo doveva fare la mamma |
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23/06/2009, ore 14:50
Sono andato all'equitalia, e mi han confermato che se venisse fatta la rateizzazione del debito, dal momento che la cosa viene approvata e viene pagata la prima rata, l'equitaglia mi rilascia un foglio col quale posso andare a far cavare il fermo (parole dell'operatore dello sportello equitalia).Comunque mi ha anche detto che non posso fare cambi di proprietà, ma posso rottamare l'auto.A questo punto vediamo quanto ci danno di incentivo rottamazione e ci leviamo da questa bega. |
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23/06/2009, ore 18:32
Scusa GNOMO : ma che macchina è ? |
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24/06/2009, ore 14:07
Una 206 del 2003 modello base..Come se non bastasse, mentre l'equitalia mi dice che è possibile rottamarla, pare che adesso non sia più fattibile, ho parlato con il nostro concessionario e gli risulta che un mese fa circa, la guardia di finanza ha mandato una lettera agli uffici del PRA dove vietano la rottamazione di auto con fermo. Quindi si rischia che non sia possibile neanche la rottamazione. |
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01/07/2009, ore 18:18
Secondo me il fermo sui veicolo cointestato, dove solo uno dei due cointestatari è un contribuente moroso, non è legittimo.Un tanto in quanto il provvedimemento arrecherebbe danno al cointestatario non moroso, e ciò non è costituzionalmente ammissibile.Se Equitalia non è daccordo con questo principio, oltre al ricorso, potrebbe far pignorare il veicolo da Equitalia, che dovrà venderlo all'asta imputando il 50% del ricavato sul debito del contribuente moroso, e versando l'altro 50% al cointestatario non moroso. Si tratterebbe in pratica di fare una divisione del bene senza ricorrere al giudice, in maniera extragiudiziale. |
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