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Ho ricevuto un avviso di accertamento dall’Agenzia delle entrate (21 pagine), con il quale mi si contesta la mancata presentazione della denuncia dei redditi relativi al 2007, anno durante il quale cambiai luogo di lavoro. Premetto che, con i due Cud rilasciati dai datori di lavoro alla mano, a suo tempo andai da un commercialista il quale mi disse che non era necessario presentare la dichiarazione, in quanto uno dei due Cud conteneva anche l'indicazione di ritenute per importi soggetti a tassazione separata e che eventuali differenze mi sarebbero state richieste in seguito. Invece, così mi scrive oggi l’Agenzia delle entrate: “Gentile Contribuente, non risulta che Lei abbia presentato la dichiarazione per i redditi relativi al 2007”. Come sarebbe a dire? Non l'ho fatta io, ma i miei sostituti d'imposta sì. E infatti l'accertamento è basato proprio sulle informazioni fornite dei miei sostituti d’imposta all’amministrazione finanziaria. Forse il commercialista ha sbagliato a consigliarmi, ma l'Agenzia delle entrate non ha certo dovuto fare un grande sforzo per calcolare maggiori imposte per 1.155 euro in tutto, di cui oggi, dopo cinque anni, mi si chiede conto con interessi (188 euro) e sanzioni per ben 1.639 euro!

Ho contattato via email il funzionario dell'Agenzia delle entrate responsabile del procedimento e ho chiesto i riferimenti normativi. Mi ha indicato l’articolo 1 del dpr 600/1973 e le istruzioni all’Unico e al 730. Dalla lettera della norma deduco che ero tra i soggetti esonerati dall’obbligo della dichiarazione (dpr 600/1973, articolo 1, comma 4), in quanto persona fisica non obbligata alla tenuta di scritture contabili che possedeva “soltanto redditi esenti e redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta” e nessun reddito fondiario. Insomma, per aver violato, non una norma di legge, ma le istruzioni del modello Unico 2008 mi si irroga una sanzione, anzi tre. Infatti, 1.123 euro sono per “omessa dichiarazione Irpef”, 258,23 euro per “omessa dichiarazione addizionale regionale”, e 258,23 euro per “omessa dichiarazione addizionale comunale”. Non mi pare che l'irrogazione di ben tre sanzioni per la stessa violazione rispetti il dettato dell’articolo 12 del dlgs 472/1997. A tale proposito, aggiungo che nei primi 10 mesi del 2007 ho lavorato a Milano e solo negli ultimi due a Roma. L’addizionale regionale della Lombardia (dall’1,20% all’1,40% per scaglioni di reddito) era più bassa di quella del Lazio (1,40% per qualsiasi scaglione di reddito) e il Comune di Milano non pretendeva alcuna addizionale comunale Irpef, a differenza del Comune di Roma che aveva stabilito un’aliquota pari allo 0,5%. Quindi, correttamente, per l'addizionale comunale, il datore di lavoro milanese non mi ha trattenuto alcunché, mentre per l’addizionale regionale mi ha applicato le aliquote della Lombardia. Adesso, nell’accertamento le addizionali territoriali sono determinate come se avessi lavorato tutti e dodici i mesi a Roma e mi si chiede la differenza, oltre interessi e le sopracitate sanzioni. La prossima settimana andrò dal funzionario a sostenere le mie ragioni. Poi valuterò il da farsi.

Voi che cosa mi suggerite?

Grazie.

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Non ho grandi consigli da dare se non quello di stare alla larga dal commercialista che ha dato un consiglio quanto meno approssimativo se non proprio sbagliato.

Volevo far notare come il termine "predatori" sia particolarmete azzeccato. In questo caso il contribuente ha dato le informazioni all'agenzia delle entrate VOLONTARIAMENTE ed in tempi non sospetti. E' del tutto evidente che l'intento evasivo non c'e'. Tutt'alpiu' potrebbe imputarsi un errore formale o di computo che ha comportato un minor introito all'ADE che ha tutto il diritto di recuperarlo, insieme agli interessi (188 Euro paiono congrui). Ma tutto il resto intimato , a cosa serve? Che finalita' ha e che obiettivo raggiunge mettere tre sanzioni se non quello di inasprire il rapporto di fiducia che dovrebbe instaurarsi tra ADE e contribuente? Ma non se ne puo' fare a meno di queste cose?

Il risultato? Un altro contribuente inviperito perche trattato da quello che non e'. Non e' tutto uguale, e' ora di iniziare a fare le dovute e necessarie distinzioni. Equita' si chiama questa ignota virtu.



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Chi sa fa, chi non sa insegna...

Perche' avete pensato a Monti?

------------------------------------------------------- Olim, Hortacius, dedisti filii nam ignotam. Per quanto riguarda me: So cosi de legno che si me rifa' Geppetto, ce tira fora Pinocchio.

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La cosa è semplicissima. Deriva dalla proggressività della imposta diretta. I sostituti di imposta hanno versato per suo conto all'erario, ma come acconto, poi alla fine si fanno i conti con la somma dei due redditi , si calcola l'imposta, si sotrare quello che i sostituto hanno versato per suo conto e vollà esce quello che deve pagare, lo sanno anche le pietre. Ad esempio tanti e tanti anni addietro, quando ad un certo punto lo stato disse alle famiglie bireddito "per pagare le imposte dovere sommarle", intervenne la C.C. per mettere fine a questo obrorio. O quando si dice e si legge tante volte che in una famiglia monoreddito il reddito ai fini delle imposte dirette sarebbe il caso di dividerlo in due Si è mai chiesto perchè? (perche non stato non ci sta a fare ciò). Se guadano 10.000 euro l'anno e pago 1.000 euro di imposte, se ne guadagno 20.000 NON pago 2.000 euro di imposte ma 2.500 (solo un esempio), allora se uno di da 10.000 e pago 1.000 un altro datore di lavoro mi da altri 10.000 e pago altri 1.000, alla fine devo sommare i due redditi e pagare allo stato altri 500.


ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO

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No_non_ci_sto io inizierei a chiedere gli originali della laurea e dell'esame di stato al tuo commercialista.

90 volte su 100 chi cambia lavoro in un anno deve fare la dichiarazione perchè le imposizioni e i progressivi non vengono calcolate correttamente dai due datori. Il tuo commercialista doveva sulo usare la calcolatrice e vedeva ad occhio se c'era qualcosa che non andava. Per l'importo della multa ti confermo quanto detto la Loyeti, è facile fare 1000€ di tasse se al posto del 23% devi pagare il 27% e magari restituire parte della detrazione lavoratore dipendente che non ti spettava.

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