Da 40 anni la mia famiglia vive in una casa di proprietà' di mia nonna. La casa ha due appartamenti, uno al piano terra dove vive la famiglia di un figlio (mio padre), e uno al primo piano dove vive la famiglia dell'altro figlio (mio zio). Alla sua morte mia nonna ha lasciato la casa a mio zio e a mia madre (essendo mio padre morto alcuni anni fa), specificando solo che lasciava un appartamento a uno e uno all'altra. Quindi mio zio e mia madre sono adesso co-proprietari di una casa con due appartamenti. Sia mia madre che mio zio sono pensionati (con pensioni basse) e non possiedono altri immobili. Quindi l'appartamento dove vivono da 40 anni rappresenta la loro prima e unica casa. Per il comune sia mia madre che mio zio sono proprietari del 50% della prima casa e del 50% della seconda casa e su questa base richiedono l'IMU. E' possibile che questa interpretazione sia corretta? L'unica alternativa e' sopportare i costi (non bassi) di una ridivisione formale? Grazie per l'aiuto.
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06/03/2012, ore 11:16
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06/03/2012, ore 13:37
Tua nonna, non può aver lasciato un appartamento ad un figlio ed uno all'altro, perchè è vietato dalle attuali disposizioni sulla "legittima". Quindi quando è morta tua nonna i due eredi legittimi sono diventati propretiari dell'intero immobile ciascuno per il 50%. A tale proposito deve essere stata aperta una successione. La divisione è assolutamente necessaria, perchè questo è solo il primo dei problemi se non viene fatta, infatti altri probeli sorgeranno alla loro morte, nel caso le cose rimanessero così. Visto che la spesa delle divisione è ritenuta alta 8non lo conosco), dovete intervenire voi nipoti tutti (della nonna) per dare una mano ed evitare "casini" fututi. La richiesta del comune teoricamente mi pare esatta. Una ultima cosa, in dichiarazione dei redditi, chiaramente i due dichiarano due immobili al 50% e quale "codice utilizzo", utilizzano? Già da questo fatto dovevano sorgere dubbi |
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06/03/2012, ore 15:25
Grazie per la risposta. In realta' mia nonna ha fatto proprio quello, lasciando un testamento in carta semplice dove indicava la sua volonta' di lasciare un appartamento a mio zio e uno a mia madre (in pratica gli appartamenti dove hanno sempre vissuto). Per rispettare le volonta' di mia nonna io e mio fratello abbiamo rinunciato alla legittima a favore di mia madre (questo ufficializzato da un notaio). In quanto alla dichiarazione dei redditi, non so, devo controllare, ma e' un ottimo punto di partenza.
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06/03/2012, ore 16:39
ci si rimane male ma è proprio così, se non è stata fatta la divisione entrambi gli eredi pagheranno 50% su prima casa e 50% sulla seconda casa a partire da quest'anno. Per gli anni precedenti, se non hanno pagato il 50% di ici sulla seconda casa di cui risultano proprietari e li beccano con l'accertamento, dovranno sanare tutti gli arretrati e sarà un salasso, niente di allarmante non trattandosi di ville e fatte le debite proporzioni ma pur sempre una batosta. |
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06/03/2012, ore 17:59
non è vero che non possa essere fatta l'assegnazione di beni diversi, l'importante è garantire la "quota legittima" in termini di valore. stiamo parlando di una successione testamentaria, esiste comunque una "quota disponibile" ed inoltre la possibilità di "compensare" con denaro (o altri beni) eventuali differenze di valore dei beni assegnati all'uno ed all'altro. evidentemente la nonna non è stata ben assistita nel redigere il testamento. ma ormai è fatta e bisogna proseguire come ti hanno indicato gli altri intervenuti. |
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06/03/2012, ore 22:31
Risparmio. Un appartamento è al p.t. uno al I piano, anche con lo stesso metraggio non possona avere lo stesso valore. Secondo te un de-cuius con due figli che fa testamento e che già a voce aveva espresso il desiderio e nessuno lo ha corretto, nell'indicare che esiste una quota di legittima (la più grande) ed una quota di disponibile (la più piccola), erain grado di fare la distinzione che hai sottolineato? il caso è semplice, complicarlo non serve a niente. |
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