Quando si inizierà a dire che la pensione va data in funzione del modello ISEE e non del mero aspetto contributivo ?Volendo fare equità non si posso mantenere i privilegi di chi fortunato nell'attività lavorativa vuole esserlo anche da pensionato.Chi molto ha guadagnato solitamente ha anche cospicui beni e disponibilità che magari mantiene propri per quel frequente egoismo che avvinghia in età avanzata.Dare la pensione in funzione di un modello ISEE avrebbe il duplice effetto di dare più a chi meno ha per vivere e svincolare immensi capitali detenuti da anzianissimi pensionati che saranno fatti oggetto di dispute se non addirittura di circonvenzioni legalizzate.Se si vuole fare equità sociale bisogna pensare alla definizione di un reddito minimo garantito a tutti per evitare che chi sta in pensione guadagni più di chi va a lavorare tutti i giorni (sempre che un lavoro ce l'abbia altrimenti da disoccupato non prende nulla).Questo è ciò che succede oggi e secondo me è una assoluta vergogna.E' un dato oggettivo ritenere che oggi in Italia il pensionato è sempre un privilegiato.Una pensione non dovrebbe in nessun caso superare i 1500-2000 euro. Per nessuno.Un dippiù si può dare solo in evidenza di un ISEE che certifichi la situazione di handicap, sociale o fisico.Dove per ISEE intendo quello familiare e non individuale.
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20/11/2011, ore 12:50
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20/11/2011, ore 12:57
Aggiungo che la situazione italiana è questa proprio perchè cè una massa enorme di pensionati che fanno sistema per il sistema elettorale, pertanto sempre lusingati.Dei due milioni di disoccupati (ma sono molti di più) non si ritiene possano modificare gli equilibri della politicocrazia. |
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20/11/2011, ore 13:43
personalmente non sono assolutamente d'accordo.semmai chi va in pensione col sistema retributivo o misto (ad esempio tu) prende più di quello che dovrebbe. gli altr non vedo perchè debbano essere rapinati dei propri contributi versati per darli a non si sa chi.tra chi percepisce poco di pensione non c'è solo chi è stato "sfortunato", ma chi ha evaso e chi ha deciso di lavorare poco. non si può sempre fare assistenzialismo, il segnale dev'essere esattamente all'opposto.se non vuoi che la pensione superi 1500-2000 euro allora bisogna mettere un tetto alle contribuzioni, in modo che uno non debba essere rapinato dei propri contributi versati.non confondiamo chi ha privilegi con chi ha versato contributi!!! |
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20/11/2011, ore 14:02
tanto per chiarire ulteriormente il mio pensiero, non si può chiamare privilegio una pensione commisurata ai propri contributi versati. i privilegi sono altra cosa. i privilegi sono le pensioni calcolate col sistema retributivo, i privilegi sono le pensioni con 19 anni di contribuiti, i privilegi sono le pensioni derivanti da cariche pubbliche con pochi mesi di mandato, ecc ecce per contro bisognerebbe anche permettere di recuperare i contributi a chi ha versato senza poter arrivare alla pensione di vecchiaia (che siano contributi inps o di altre casse obbligatorie) |
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20/11/2011, ore 15:18
Paolo:mi trovi perfettamente d' accordo con te.avevo aperto un post sull'argomento indirizzandolo al Presidente, per poco mi faccio linciare!...purtroppo in italia quel che conta è sempre e solo il proprio orticello... |
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20/11/2011, ore 18:25
Sono anch'io d'accordo con Paolo.Risparmio, non puoi dire che le pensioni sono in base ai contributi pagati durante il rapporto lavorativo, i politici/parlamentari/ecc.ecc.che contributi pagano nei SOLI 36 mesi di "lavoro" per poter prendere poi SUBITO la pensione?????Ecco!!! Cominciamo da loro...........................inoltre penso che l'importo della pensione dovrebbe essere anche in base alla FATICA che si fa durante la vita, lavoro usurante, notturno, ecc.ecc.Per l'attestato ISEE sono d'accordissimo, solo così possiamo vivere in una società sana ed equilibrata. |
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