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Salve,

nel 2009 ho venduto il mio immobile "A" e ho riacquistato l'immobile "B", entrambi con le agevolazioni spettanti alla prima casa.

Trattandosi di acquisto da costruttore, ho versato l'IVA del 4% all'atto dell'acquisto, portando poi in detrazione il credito d'imposta maturato (IVA versata al tempo dell'acquisto dell'immobile A rivenduto) nel 730 presentato nel 2010.

Ora ricevo dall'agenzia delle entrate, a seguito di controllo formale, la richiesta di rimborso del credito d'imposta, oltre a interessi e sanzioni rilevanti, in quanto "non spettante". A quanto sembra, nella documentazione non era compresa la documentazione del credito stesso cioè, immagino io, l'atto d'acquisto dell'immobile "A" con la quantificazione dell'imponibile e dell'IVA.

Nel peggiore dei casi si tratta di documentazione incompleta ma non di mancanza del diritto di beneficiare del credito d'imposta.

Peraltro nel verbale si fa cenno ad una precedente comunicazione in cui sarei stato invitato a produrre la documentazione in mio possesso che in realtà non ho mai ricevuto. O meglio, mi era stata contestata, circa tre mesi fa, per la stessa dichiarazione, la detrazione della spesa per l'acquisto di un frigorifero di bassa classe energetica a seguito di rottamazione del precedente, contestazione a cui ho ribattuto producendo la documentazione che pure era allegata al 730 e per la quale non ho ricevuto, ad oggi, nessuna risposta, ma nulla a che vedere con la documentazione del credito d'imposta.

Intanto mi occorre capire se e come posso fermare la bomba a orologeria del meccanismo sanzionatorio. Ho dato copia della lettera al commercialista, che ovviamente era in possesso dell'atto al tempo della stesura della dichiarazione visto che ha determinato l'ammontare del credito d'imposta. Due sono i casi, o l'omissione è stata sua oppure l'agenzia delle entrate ha smarrito la documentazione a corredo, possibilità non remota vista ciò che era successo per il frigorifero.

Domanda: quale sistema si usa (se si usa) per censire i documenti a corredo della dichiarazione dei redditi?

Domanda 2: come mi consigliate di agire, soprattutto nel caso in cui la responsabilità sia del commercialista?

Grazie a quanti potranno darmi qualche dritta in merito.

Corrado

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A corredo del 730 (o Unico) non si allega nessuna documentazione, salvo presentarla a richiesta di chi controlla (se si controlla), quindi sarebbe il caso che rispiegasse il tutto, grazie.


ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO

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Ok, grazie, in effetti ho riscontrato che non vi è necessità di allegare documentazione.

Il punto nodale a questo punto diventa il fatto che l'agenzia delle entrate dichiara di avermi chiesto la documentazione in merito, cosa che non risponde al vero.

Da notare che la richiesta di documentazione relativa all'acquisto del frigorifero, era giunta attraverso lettera ordinaria. Se un'eventuale ulteriore la lettera è andata persa, non può essere colpa mia?!

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Mi sembra che sul 730 il professionista sia tenuto a rilasciare, sia a lei che all'Ade, una lista analitica dei documenti presentati dal contribuente allo stesso professionista in occasione della compilazione del modello. Secondo me la cosa migliore è prendere un appuntamento con l'Ade, portare tutte le scartoffie inerenti alla pratica e magari lì farsi spiegare cosa sia successo. Se si tratta di una cosa formale, magari si è dimenticato di inserire un foglio, sicuramente aggiusteranno tutto d'ufficio.

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La soluzione è semplicissima. Partendo dal fatto che l Agenzia delle Entrate scrive al contribuente per la richiesta della documentazione, con lettera semplice, basta inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, per comunicare che nulla è pervenuto all'indirizzo personale e che quindi, appena possibile si presenteranno i documenti.


ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO

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Quello che chiamiamo modello 730 è un documento formato da più moduli. Per esempio, quello dove inseriamo tutti i redditi e le spese nei vari quadri si chiama 730-base, quello dove indichiamo la scelta dell'8 e del 5 per mille si chiama 730-1, nel 730-3 c'è lo sviluppo dei calcoli coi prospetti di liquidazione, e -infine, quello che interessa questa discussione- nel modulo chiamato 730-2 c'è la lista dettagliata dei documenti esibiti. il professionista abilitato che compila la dichiarazione dei redditi dichiara nel 730-2 di aver esaminato i documenti indicati, relativi a redditi e a spese che danno diritto a detrazioni e deduzioni e di averli ritenuti conformi.

Ricapitoliamo. L'A.E. ha inviato una lettera in cui richiede un controllo documentale e dice che se entro 30 giorni dalla ricezione della lettera non riceverà i documenti elencati nella pagina seguente si attribuirà il diritto di ricalcolare il risultato della dichiarazione e (in questo caso) revocare i benefici fiscali avuti dal contribuente in relazione alle spese oggetto di verifica. Già è ridicolo questo "entro 30 giorni" molto approssimativo, dato che la missiva arriva con posta ordinaria, senza una raccomandata che certifichi la data esatta della ricezione...

Cosa avresti dovuto fare. Senza indugio, verificare nella pagina seguente quali documenti erano oggetto di verifica, raccimolare i documenti richiesti, portarli all'A.E. e protocollarli col numero identificativo della richiesta. Già, perché di più non puoi fare, se vuoi discutere col responsabile della tua pratica -che tra l'altro è indicato con nome e cognome sulla comunicazione ricevuta- non lo puoi fare, perchè i documenti richiesti devono passare per il protocollo. Ma diciamo che questa è una garanzia per il contribuente, che dimostra di aver consegnato i documenti richiesti.

Quello che mi lascia perplesso quello che racconti del tuo commercialista.

1) Essendo un professionista abilitato all'invio telematico della pratica all'A.E. , essendo la tua pratica sotto esame, avrebbe dovuto ricevere anche lui un avviso -chiamato 36TER- in cui viene appunto avvisato per conto del contribuente che una pratica da lui inviata è sotto controllo e per quali motivi.

2) Avendo rilasciato lui il visto di conformità sui documenti presentati è lui a diventare il responsabile per le dichiarazioni ritenute errate. Ossia, se si usufruisce di un beneficio fiscale non dovuto il conribuente è tenuto giustamente a rendere il beneficio ottenuto ingiustamente, ma sanzioni interessi oneri e spese ricadono interamente su chi ha rilasciato erroneamente visto conforme a documenti riportati sul 730-2.

Come comportarsi.

Difficile... Recuperare la prima comunicazione e accertarsi di cosa chiedessero esattamente. Se chiedono solo il frigorifero, fare buon viso al cattivo gioco e presentarsi gentilmente all'A.E. portando anche i documenti richiesti successivamente, portare tutto al protocollo e richiedere un appuntamento col responsabile della pratica -che appunto è indicato nella comunicazione- e verificare assieme che sì, i documenti relativi al riacquisto prima casa sono stati protocollati oggi, ma che nella prima comunicazione non erano richiesti e chiedere con che modalità contestare la sanzione avanzata in quanto conseguenza di un errore dell'A.E. e non del contribuente.

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