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La Reboil Srl si occupa da anni di ristorazione, ma secondo la Banca Popolare di Vicenza è da considerarsi esperta di finanza e strumenti derivati.In nome di questa "presunta" esperienza finanziaria, maturata tra un piatto e l'altro nella cucina del proprio ristorante, il signor Bazzoli ha sottoscritto dal 2003 a oggi ben quattro derivati che gli hanno arrecato ingenti danni economici.In particolare, a oggi le perdite complessive ammontano a circa 113mila € (dei quali 87mila sono di costi occulti).Esse derivano dalla somma dei flussi finanziari negativi maturati sui vari contratti (circa 28mila €) con il valore negativo di mercato relativo all'unico contratto ancora in vita (circa 85mila €).Non c'è alcun dubbio: l'"esperienza finanziaria" di Bazzoli lo ha portato a sottoscrivere derivati che hanno sempre un solo "vincitore"; la banca.La vicenda Il primo derivato risale al 14 luglio 2003 e l'intermediario è la Banca Popolare di Vicenza.Questo contratto è stato sottoscritto a fronte di un preesistente indebitamento a tasso variabile della Reboil.L'obiettivo del ricorso ai derivati era quindi quello della "copertura" contro il rischio di un aumento dei tassi di interesse a breve della zona euro.Dalla sottoscrizione del primo contratto a oggi, tra modifiche e risoluzioni anticipate, ne sono stati sottoscritti altri tre, allettati sempre dalle possibilità di copertura prospettate dal l'intermediario.Che non si sono verificate.I contratti Il primo contratto era di tipo «Helvetia» a fronte del quale la Reboil non ha ricevuto (e avrebbe invece dovuto ottenerlo dalla banca) alcun up front.Questo contratto è stato estinto anticipatamente il 12 maggio 2004 con un valore negativo di mercato calcolato dall'istituto di credito in 32.500 €.Lo stesso giorno è stato sottoscritto un secondo derivato di tipo «Euro Target 45». Il valore di mercato negativo maturato sul primo contratto è stato trasferito a titolo di up front nel secondo accordo il quale, a sua volta, è stato estinto in via anticipata il 9 febbraio 2005 con un valore di mercato positivo di 500 € ? (accreditati sul c/c della società).Sempre il 9 febbraio 2005 è stato sottoscritto il terzo derivato di tipo «Yen Quanto» a fronte del quale la società ha ricevuto un up front di mille euro. Ma non finisce qui. L'8 giugno 2006 anche questo contratto è stato chiuso anticipatamente con un valore di mercato negativo di 89.900 € e contestualmente viene sottoscritto il quarto e ultimo derivato di tipo «Euro RC 5 anni».Parte del valore negativo maturato sul contratto precedente (58.900 €) è stato trasferito a titolo di up front nell'ultimo contratto, mentre la parte residua (31mila €) è stata addebitata in conto corrente.Come detto sopra, le perdite complessive sono di circa 113mila €. Il problema Come in molti casi già affrontati nella rubrica «Derivati Chiari», anche qui siamo in presenza di una società che ? al fine di "coprire" contro un aumento dei tassi un preesistente debito a tasso variabile? ha sottoscritto derivati speculativi. «Il problema - afferma Antonio De Luca, analista Consultique Spa - è che nessuno dei quattro contratti si presta a un'efficace ed efficiente copertura contro un aumento dei tassi a breve della zona euro.Per esempio, con i contratti Helvetia e Yen Quanto il cliente, a fronte del pagamento dell'Euribor tre mesi da parte della banca, risulta parametrato rispettivamente a un tasso a breve svizzero e giapponese.Inoltre, nello Yen Quanto è presente l'effetto memoria: il flusso corrisposto ogni anno viene aggiunto a quello maturato nell'anno successivo e così via fino a scadenza. Anche gli altri due contratti presentano un elevato contenuto speculativo ? continua De Luca ?. Meglio sarebbe stata la sottoscrizione di semplici «Irs fisso contro variabile» oppure di semplici «opzioni Cap», attraverso le quali il cliente avrebbe potuto rispettivamente fissare un tasso fisso o uno massimo sul preesistente indebitamento».Purtroppo così non è stato. Infatti, nonostante le ottime caratteristiche di copertura, gli "Irs plain vanilla" vengono di rado proposti dagli intermediari perché non riescono a riscuotere elevate commissioni di intermediazione. [email protected] Per cercare di capirne di più inviate il vostro contratto derivato (o la vostra obbligazione strutturata) in formato Pdf all'indirizzo e-mail: [email protected]. Nell'oggetto riportare la dicitura «Derivati chiari» e il nome dell'azienda, del Comune o dell'investitore.Sabato 13 Dicembre 2008 Inserto "PLUS24" pag. 23

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Contatti le sedi Adusbef (www.adusbef.it Sedi), molto attive ed esperte del Veneto per verificare le possibilità di citare in giudizio la banca.Buon Natale Elio Lannutti

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