Un saluto a tutti gli amici del Forum ...
Nel mese di marzo 2011, lavorando presso una Pubblica amministrazione, ho presentato una istanza per il riconoscimento di causa di servizio in quanto avvertivo, ed avverto tuttora, importanti disagi alla mia colonna vertebrale. Presentai, a supporto, una serie di esami clinici-diagnostici effettuati dall'anno 2006 all'anno 2010 e riservandomi di produrre ulteriore documentazione all'atto della mia convocazione futura.
Dopo circa un mese, l'ufficio preposto replicò con la comunicazione di apertura sinistro, ma precisando che l'equo indennizzo, da me formalmente richiesto, non era riconoscibile in quanto la mia istanza, di cui sopra, era stata presentata oltre il termine di sei mesi decorso dalla conoscenza, da parte mia, della patologia in essere.
Aggiungo che, a tutt'oggi, non é pervenuta ancora alcuna convocazione inerente la visita medica della commissione competente, ma quel che mi chiedo e Vi chiedo, auspicando un riscontro cortese da parte Vostra, é legato alla questione dell'equo indennizzo.
Voglio dire: é corretto da parte dell'ente preposto sostenere il decorso dei termini di legge dal momento della conoscenza della patologia o, come ho sentito da più parti, tale termine sarebbe legato alla conoscenza del nesso causale tra la patologia in essere ed il normale svolgimento della attività lavorativa?
La sfumatura é assai importante in quanto, nella seconda ipotesi, il termine di sei mesi é stato ampiamento rispettato poiché un medico specialista aveva certificato il legame tra il problema fisico che mi affligge e l'attività lavorativa che abitualmente svolgo ben prima della scadenza di detto termine.
Ringraziando sin d'ora per l'attenzione prestatami, Vi saluto cordialmente
Fabrizio