Cercavo notizie sul decreto legislativo n. 342 del 1999 e relativa delibera del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio, del 9 febbraio 2000 e mi sono imbattuto nell'argomento dell'anatocismo sui mutui ipotecari, incuriosendomi, anche perché quando la G.d.M. pubblicò la notizia scrissi in merito al giornale in questione. Qui si parla di “Class-Action” pilota contro una grande banca, per poi riproporla contro tutto il sistema. Dato che non sono affatto d accordo su quanto scritto, -sulla sentenza e motivazioni in particolare non posso dire niente perché non l'ho letta-, sui vari commenti di persone più o meno esperte (?) sento la necessità di approfondire la questione oltre quello già scritto, del mio pensiero, al giornalista. Nel Vs comunicato stampa si parla di due mutui con entrambi ammortamento semestrale e di una differenza tra il tasso nominale ed il tasso effettivo. In effetti in terza ragioneria, quando studiavamo la matematica finanziaria (parlo di oltre 40 anni addietro), ci hanno insegnato da subito il concetto ed il valore della differenza tra un tasso effettivo ed il tasso nominale in un p.d.a., partendo dal presupposto che se la rata di pagamento era annuale i due tassi coincidevano (coincidono). Ma ho appreso anche che se l'ammortamento era frazionato su più pagamenti in un anno (mensile, trimestrale, quadrimestrale, semestrale e perché non bimestrale) il tasso effettivo della operazione era (è) MINORE del tasso nominale, per un semplice ragionamento, pago prima e quindi pago meno interessi. Per avvalorare quello che sto dicendo ha fatto una semplice dimostrazione, per un d.p.a. di euro 100.000,00 al tasso (nominale) del 5% per la durata di anni 10, ed ho avuto il seguente risultato:per 120 rate mensili interessi totali pagati per tutta la durata dell'ammortamento euro 27.278.62;per 40 rate trimestrali int. totali pagati per tutta la durata dell'ammortamento euro 27.686,66;per 30 rate quadrimestrali int. totali pagati per tutta la durata dell'ammortamento euro 27.888,78;per 20 rate semestrali int. totali pagati per tutta la durata dell'ammortamento euro 28.294,26;per 10 rate annuali, int. totali pagati per tutta la durata dell'ammortamento euro 29.504,57Risulta LAMPANTE, che più + è frazionato il pagamento meno interessi si pagano e non come nel comunicato scritto, nominale 13% effettivo il 14,276%. Ancora se esaminiamo il pda con rate annuali dove la prima rata è di euro 12.950,46. con la quota capitale di euro 7.950,46 ed una quota interessi di euro 5.000,00, si evince chiaramente che 100.000,00 x 5% = euro 5.000,00 è l'interesse incassato dalla banca per un anno (il primo), per il secondo la banca calcola l'interesse , sempre per un anno, su euro 92.049,54 che per 5% fanno euro 4.602,48, visto che il mutuatario nella rata pagata ha restituito di capitale euro 7.950,46 (100000-7950,46=92049,54)e così via per tutte le le altre rate, allora mi dite dove si trova il calcolo degli interessi sugli interessi? Secondo la mia opinione la sentenza è relativa a qualcosa di particolare che non conosciamo e che non si può ribaltare semplicemente su tutte le operazioni di mutuo con p.d.a. alla francese ed in regolare ammortamento, certamente si tratta di questioni particolari che sarebbe bene spiegare alla massa che leggendo quello scritto nel comunicato, si sente autorizzata a partire in quarta contro il sistema (che non dimentichiamo con il prestito gli ha permesso di acquistare una casa, altrimenti non possibile), cerchiamo di essere obbiettivi al massimo. Voglio ancora un volta ricordare le battaglie contro il calcolo trimestrale degli interessi, vinta dalle associazioni dei consumatori o della battaglia sulla c.m.s., anche essa vinta, ma purtroppo non basta vincere le battaglie bisogna vincere la guerra ed il D.Lgs 342 del 1999, per la prima battaglia e la istituzione di altre commissioni al posto della vecchia cms a far data 01 luglio 2009 ne sono la dimostrazione che nulla è cambiato, anzi per questo ultimo caso chi sta godendo della sparizione della c.m.s. sono tutti quelli che usano i fidi in malo modo e chi sta pagando sono le persone e/o gli imprenditori che hanno da sempre usato il fido in maniera corretta.
Rev.0 Segnala
03/05/2010, ore 13:50
|
||||
|
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta
Rev.0 Segnala
03/05/2010, ore 14:03
finanziariamente parlando, è scorretto!tutti sanno che l'interesse effettivo, in caso di periodi inferiori all'anno, in realtà è superiore rispetto al tasso nominale.il fatto che paghi prima il capitale non conta nulla infatti paghi sempre sul debito residuo (potresti ad esempio fare un rimborso anticipato, cosa che non incide sul tasso!), conta solo che "anticipi" il pagamento degli interessi invece che pagarli tutti a fine anno; è questa l'operazione "costosa".hai fatto un po' di confusione, qui non conta quanti interessi paghi complessivamente ma quanto è il tasso "effettivo", maggiore al diminuire del "periodo" di frazionamento.non c'entra tanto l'anatocismo, il problema vero è che sui vecchi contratti non veniva appunto riportato il tasso "effettivo" (infatti oggi sui mutui tutti vediamo che l'ISC è superiore al Tasso nominale) e quindi era di fatto "indeterminato" il costo del finanziamento. |
||||
|
Rev.0 Segnala
03/05/2010, ore 14:06
Ma ho appreso anche che se l'ammortamento era frazionato su più pagamenti in un anno (mensile, trimestrale, quadrimestrale, semestrale e perché non bimestrale) il tasso effettivo della operazione era (è) MINORE del tasso nominale,---ma su quale testo hai letto una boiata del genere? :-)guarda che è esattamente l'opposto. |
||||
|
Rev.0 Segnala
03/05/2010, ore 14:49
Bancario...rispiegare in ITALIANO comprensibile a me comune mortale...please |
||||
|
Rev.0 Segnala
03/05/2010, ore 17:33
|
||||
|
Rev.0 Segnala
03/05/2010, ore 18:05
e ho capito ma se ha detto il contrario non e' stato molto chiaro...in poche parole ho il dubbio..TU O LUI?? |
||||
|