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Il 29/4/2004 ho stipulato un'Assicurazione sulla vita a premio ricorrente di tipo Unit-linked. Si tratta della somma, per molti irrisoria, ma per me importante, di € 2.000. Spinta da un amico esperto del settore, ho deciso di aderire a questa polizza "Bull & Bear Multimanager" che ancora considero interessante. La Compagnia è "Area Life International Assurance Ltd" con sede legale a Segrate e operava attraverso "Area Banca". Fin qui la premessa, utile per capire il problema. Il 28/2/2005, ricevo una lettera che mi informa che il gruppo "Area" e dunque anche "Area Life", è stato integrato nel gruppo BPL. In allegato BPL, con cui non ho mai avuto nè desiderato avere rapporti, mi informa, quasi a margine della discussione, che ha deciso di modificare alcuni criteri di investimento del fondo allo scopo di "allineare la gestione del fondo (...) agli standard in essere presso il gruppo BPL" e per questo fa riferimento all'Art. 6 del Regolamento del Fondo. Questo atteggiamento così sgradevole di chi dà per scontato che può fare ciò che vuole con i tuoi soldi, da subito non mi è piaciuto. Sono così andata a guardare questo art 6 che recita:"AL FINE DI PERSEGUIRE GLI INTERESSI DEI TITOLARI DI POLIZZA, la Compagnia si riserva il diritto di apportare cambiamenti ai criteri di investimento del Fondo(...) nel rispetto dei profili di rischio sopra descritti. La compagnia potrà inoltre effettuare modifiche al fine di adeguarsi alla normativa primaria e secondaria vigente (...)". Con le variazioni da loro effettuate e relative prevalentemente all'introduzione di un parametro oggettivo di riferimento (Benchmark) e alla ripartizione per aree geografiche della composizione azionaria in relazione al predetto parametro, l'unico soggetto a trarre vantaggio è appunto BPL che, in tal modo, vede semplificato il proprio lavoro. Dal momento che il famigerato Art. 6 dà il mandato di operare variazioni nell'interesse dei titolari di polizza e non in quelli della Banca, mi sembra evidente che ci si trova in presenza di un'arbitraria forzatura dello stesso, con la quale si va oltre l'interesse del Cliente limitandosi al proprio. Se si vuole arrivare ad offendere l'intelligenza delle persone, si potrebbe anche obiettare che una diversa gestione può essere considerata una operazione utile per il Cliente. Ma in questo caso non si fa riferimento a nulla, non si operano forzature, in altri termini non si prende in giro nessuno, ma si chiede al Cliente l'autorizzazione ad agire, non lo si fa e basta. Io personalmente, tra l'altro, non ho alcuna stima per la Banca in questione e mai avrei fatto un investimento che facesse riferimento ad essa. In conclusione, considerato che le modifiche apportate non soddisfano il fine dell'Art. 6 (perseguire gli interessi dei titolari di polizza) ma rispondono ad un'esigenza -e dunque da un fine- della Banca, in data 19/5/2005, ho inviato una lettera di protesta, chiarendo i concetti e le motivazioni finora espresse, e chiedendo, con la necessaria documentazione in allegato, il riscatto della polizza. In via amichevole, quindi senza ricorrere ad alcuna forma di rivalsa successiva, chiedevo che mi fosse rimborsata l'intera somma da me assicurata, in considerazione dell'illegittimità della loro operazione che, facendo decadere ogni possibile ma fondamentale rapporto fiduciario, mi obbliga a disinvestire una cifra che, per quanto limitata, mi avrebbe potuto dare rendimenti diversi. La RR è stata ricevuta da BPL in data 24/5/2005 e ad oggi, dopo 45 giorni, non ho ricevuto nè alcuna risposta nè, come previsto dal regolamento, il rimborso, entro 30 giorni, della somma risultante dai calcoli finali. In altre parole, secondo BPL, ho continuato ad essere il "nessuno" che ero quando mi è stata inviata la lettera con le modifiche stabilite e ad essere trattata come la "stupida" che deve credere a tutto e stare zitta, magari ringraziando. Io non so chi di voi è a conoscenza di questo pasticcio che è venuto fuori dall'integrazione di "Area Banca" con BPL e mi chiedo se qualcuno con più esperienza possa darmi qualche consiglio per uscire da questa situazione senza "le ossa rotte" e, perchè no, "l'orgoglio ferito". So che sono stata non proprio breve ma mi sono posta l'obiettivo di dare quanti più elementi possibili per poter ricevere qualche utile consiglio, oltre a denunciare un assurdo etteggiamento di indifferenza, noncuranza e privo do ogni forma di rispetto. Grazie a tuttiLaura

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