Tutti conoscete o intuite il mio amore e la mia simpatia per la "macchietta" Giorgia Meloni, ma devo dire che ieri sera a Ballarò si è espressa al meglio, enunciando parecchie verità, di cui mi sono rimaste impresse le seguenti:
1) Abete (Presidente di Bnl) è "un banchiere che difende il governo". Al di là della risposta di lui (chi conosce bene il significato della parola "improvvida", ovvero "inopportuna", si è reso immediatamente conto del complimento che la risposta stessa rappresentava), la domanda (retorica) che mi pongo è la seguente: come mai i banchieri difendono il governo? Eppure Renzi non dovrebbe essere Monti, e nemmeno Prodi (altro boiardo delle banche)!
2) A proposito del Jobs act, la Meloni ha citato a puro titolo di esempio una delle maggiori pecche di questa riforma tanto vantata: in caso di perdita del posto di lavoro, e conseguente richiesta di indennità di disoccupazione lavoratori dipendenti e autonomi sono gravemente discriminati. Ovvero l'indennità verrà erogata in funzione del periodo lavorato negli ultimi 4 anni, che però valgono 4 per il lavoratore dipendente, 2 per i cocopro - che già per natura hanno difficoltà a dare continuità al rapporto lavorativo, e 0 (zero) per le partite iva, quelle figure che, come noto, sono per una parte consistente dipendenti mascherati da smascherare. E ha fatto degli esempi di calcolo, molto elemntaru peraltro, per le "combinazioni" intermedie.
Che dire? al di là della mia persistente antipatia per la Meloni, una ulteriore conferma che a pensar male si fa peccato ma si indovina, e che lo spirito critico è sempre positivo.
di Bnl) è