Stante la situazione dei nostri conti pubblici nonché l'attacco speculativo a cui il nostro Paese è sottoposto, precisato che quest'ultima cosa era nell'aria ma il cialtronismo del nostro governo ha senz'altro facilitato il compito (vedi gli attacchi a Tremonti, le sparate della Lega e i codicilli fraudolenti inseriti nottetempo), quando ormai buona parte dei buoi sono scappati, pare che i nostri mandriani della politica si siano resi conto ch'è tempo di chiudere le stalle.Ora, con un accordo bipartisan, sembra vogliano agire sui conti con tagli e privattizzazioni.Alleluja! Ci sono arrivati, finalmente.A questo link alcune notizie a riguardo:http://www.repubblica.it/economia/2011/07/13/news/piano_privatizzazioni-19049811/?ref=HREA-1Tuttavia, dell'abolizione delle Province si continua a parlucchiare qui e lì, ma in concreto non si muove nulla. Nelle privatizzazioni - scelta sacrosanta che si sarebbe già dovuta fare -, a tutto si accenna ma non alla Rai.Privatizzando quel carrozzone immondo, si otterebbero non uno ma ben 3 risultati: - introito dalla vendita; - taglio della spesa pubblica (ogni anno l'erario è chiamato a ripianare il deficit e, solo quest'anno, ha sborsato quasi mezzo miliardo); - abbssamento della pressione fiscale, giacché verrebbe a cadere la tassa di possesso correlata (lo chiamano Canone, ma è de facto una tassa).Tuttavia, nessuno ne parla.Neppure l'opposizione e neanche i crociati che raccolgono firme contro i "Costi della politica".Domanda: ci sono, o ci fanno?E noi, perché continuiamo a farci prendere per i fondelli?
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13/07/2011, ore 11:44
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