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Buongiorno,

nel 2008 ho acquistato un appartamento con il mio ex-fidanzato aprendo un mutuo cointestato. Ad aprile dell'anno scorso (2011) ho venduto a lui la mia metà e lui si è accollato il mutuo con accollo liberatorio (tutto riportato nell'atto notarile).


Per non incorrere nel decadimento di imposta prima casa per rivendita entro i 5 anni senza riacquisto entro l'anno, sto valutando l'acquisto di un nuovo appartamento. Mi sono recata in banca qualche giorno fa per informarmi sulla possibilità di accensione di un nuovo mutuo e mi hanno detto che allo stato attuale non posso ottenere nuovo mutuo perchè risulto ancora co-intestata nel vecchio. L'impiegato della mia filiale (con cui ho parlato più volte nel corso di questi 9 mesi, chiedendo ripetutamente che mi venisse consegnata lettera liberatoria) mi ha ribadito per l'ennesima volta che il problema non dipende da loro (pare che abbiano ceduto il mutuo ad altro istituto), che ha sollecitato più volte la cosa e che si dovrebbe risolvere tutto nel giro di poco.

C'è qualcosa che posso fare per accelerare i tempi o eventualmente rivalermi su di loro se sarò costretta a pagare le imposte a causa dell'impossibilità di aprire un nuovo mutuo entro l'anno dalla vendita del precedente immobile?

Grazie

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Buongiorno,

mi faccia capire meglio: l’atto notarile è stato sottoscritto da tutte le parti interessate – accollante (ex-fidanzato), accollatario (la banca), accollato (Lei)?

Perché se non cosi fosse l’accollo, fin quando la banca (accollatario) non Le fa una dichiarazione nella quale viene espressa la sua (accollato) liberazione, da ogni obbligo sul mutuo, non è liberatorio.

Infatti secondo quanto espressamente previsto dalla normativa in questione (art. 1273 cod. civ.) qualora intervenga un accollo tra il debitore (Lei) ed un terzo (ex-fidanzato) “l’adesione del creditore (banca) importa liberazione del creditore originario solo se ciò costituisce condizione espressa della stipulazione o se il creditore dichiara espressamente di liberarlo”.

La regola generale è, dunque, quella secondo la quale il creditore (la banca) conserva appieno la facoltà di scegliere se determinare la liberazione del debitore originario (accollo liberatorio) o meno (accollo cumulativo).

Da ciò deriva che – salvo che vi sia un’espressa e pregressa pattuizione in tal senso – qualora intervenga un accollo il creditore (la banca) non ha alcun obbligo di determinarsi nel senso della liberazione dell’originario debitore (cfr., sul punto, Cass., 24 giugno 2009, n. 14780, la quale ha statuito che “l’accollo può avere efficacia liberatoria per l’originario debitore (Lei) solo quando il creditore (la banca) esprima in tal senso una volontà espressa ed inequivoca, in mancanza della quale tale debitore (Lei) - non potendo ritenersi liberato - conserva l’interesse ad agire nei confronti dell’accollante (ex-fidanzato), per l’inadempimento delle obbligazioni da questi assunte, per effetto dell’accollo, nei confronti del terzo creditore”). (Fonte:Decisione N. 381 del 19 maggio 2010 del Arbitro Bancario Finanziario).


Saluti

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cito da atto notarile:

"la parte acquirente dichiara di volersi accollare come a tutti gli effetti si accola, per sé, successori ed aventi causa, con vincolo tra loro indivisibile, la residua quota di mutuo [...] La parte acquirente dichiara di ben conoscere ed accettare tutti i patti, le clausole, le condizioni e gli obblighi di cui al citato contratto di mutuo, obbligandosi a pagare le residue rate di ammortamento [...]".
In effetti il funzionario di banca non era presente. MI devo preoccupare? C'è qualcosa che posso comunque fare?
Grazie infinite.

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se la banca non era presente all'atto e non sa nulla di questo accollo ( salvo il fatto di averlo "subito"), non si premurerà mai di "liberarti". avevate accordi precisi? è stata fatta una richiesta esplicita alla banca? difficilmente peraltro la banca accetta un accolli liberatorio "perdendo" un reddito e non inserendo nuove garanzie.

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Sono tornata in banca stamattina. Mi han detto che l'accollo liberatorio è stato deliberato già a maggio e mi hanno mostrato dal computer la nota con la delibera che non mi hanno però voluto lasciare dicendomi che si tratta di un documento interno e non ufficiale. Sostanzialmente, mi ribadiscono di non preoccuparmi che è solo questione di tempo.
Resta il fatto che finché l'accollo non è completato io non posso procedere ad accensione di nuovo mutuo. Può valer la pena sollecitare con una lettera (eventualmente anche da avvocato)?

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manda tu una raccomandata a/r, esponendo la situazione e chiedendo un rapido riscontro per non perdere i benefici e subire un danno economico. a quel punto non possono più pararsi dietro documenti non ufficiali o cose dette "a voce", spero che prendano più a cuore la questione.

tra l'altro se il mutuo fosse stato "ceduto" avrebbero dovuto avvisarvi, in realtà credo sia stato semplicemente "cartolarizzato".

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