Circa 5 anni fa ho fatto un mutuo con BancoPosta (che si appoggia a Deutsche Bank). Tasso variabile con 1,2% di spread, variazione del tasso ogni tre mesi.Nell'atto di Mutuo mi è stato dato un piano di ammortamento (alla francese) con la classica divisione tra capitale e interessi per ogni rata.In questi anni la rata è aumentata e diminuita a seconda dell'euribor e fin qui tutto regolare, avendolo fatto variabile sapevo i rischi e i benefici a cui andavo incontro.La cosa che però mi sarei aspettato è che quello che cambiava fosse solo la parte di interessi della rata mentre mi aspettaov che il piano di ammortamento del capitale fosse quello fissato ad inzio mutuo.In realtà con i resoconti annulai che mi hanno mandato mi sono accorto che non è così in quanto la quota capitale che ho versaot risualta essere diversa (inferiore) a quella che avrei dovuto versare seocndo il piano ammortamento.Ho chiesto un po' di informazioni e alla fine credo di aver capito che ogni tre mesi, cioè quando mi cambia il tasso, mi vien ricalcolato il piano d'ammortamento.La mie domande sono: vi risulta che sia così? è una cosa comune? è legale?Chiedo questo perchè il ricalcolo sicuramente comporta più costi di gestione e se una banca li sostiene vuol dire che quesot sistema è più conveniente per loro che per il cliente altrimenti non lo farebbe. Tra l'altro so per certo che invece MutuoArancio pur avendo l'ammortamento alla francese non ricalcola ogni cambio di interesse ma il piano di ammortamento dle capitale è quello iniziale e non varia per la durata dle mutuo.Grazie
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05/03/2009, ore 15:59
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05/03/2009, ore 16:24
Vede che a furia di leggere il contratto l'ha tyrovato il perchè.Se c'è scritto variazione a tre mesi con il ricacolo, è la spiegazione del perchè variava.Quindi stabilito questo, la prima stampata dell'ammortamento, era solo fatta per adempiere alle norme di trasparenza...e quindi formata sul primo tasso stabilito ad inizio mutuo.Perchè farla? Si parte dall'ipotesi che se un mutuo così concordato per tutti i 20 anni, trova condizioni di tasso similare sempre (ipotesi figurativa)potrebbe non cambiare mai.Dopodichè, vale ogni virgola scritta, così come il giorno di rilevamento e cambio del tasso variabile ed il conseguente ricalcolo dell'ammortamento. |
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05/03/2009, ore 16:30
Veramente sull'atto del mutuo non ho torvaot niente che riguarda il ricalcolo trimestrale del piano di ammortamento ...sono andato a parlare con un addetto ai mutui del BancoPosta e mi ha dato questa spiegazione.Comuqne ora mi rileggo per l'ennesima volta l'atto e verifico se mi è sfuggito qualcosa.Grazie |
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05/03/2009, ore 16:32
Aggiunta al primo post di risposta:se il piano di ammortamento era stabilito per tutta la durata del mutuo, la tabella a scalare l'avrebbe trovata nel contratto per tutte le 240 rate.Poteva anche essere rappresentata che per ogni 100 euro di capitale la quota progressiva sarebbe stata...xx.Ma sarebbe scritta a chiare lettere nel contratto di mutuo. |
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05/03/2009, ore 16:49
Non ho cpaito bene la sua seocnda risposta ma:- nell'atto del mutuo firmato davanti al notaio ho il piano di ammortamento per tutte le 240 rate- vero è che non c'è solo il cpaitale ma anche la quota interessi che quella è scontato che sia solo "un esempio" in quanto calcolata al tasso all'atto dle mutuo |
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05/03/2009, ore 17:01
La chiave stà nella formula espressa del cambio tasso variabile trimestrale.Dovrebbe quindi trovare anche la parola "ricalcolo" quota capitale.... |
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