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Salve, sono titolare di un mutuo contratto alcuni anni fa con l'INPDAP.

Purtroppo, per tutta una serie di problemi, sono rimasta indietro con il pagamento delle ultime due rate semestrali e oggi l'Ipdap mi chiede il pagamento di tutto il debito residuo (75.000 euro circa) e la risoluzione del contratto perchè sono passati 90 giorni dalla scadenza della seconda rata semestrale (come previsto da un articolo del contratto. Ho comunicato all'Inpdap che oggi posso regolarizzare la mia posizione con le rate scadute ma mi dicono che ormai la procedura di revoca è stata avviata e non si può fermare.

Cosa succerà ora?

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Tu paga le due rate intere; in tutti i casi abbatterai il credito residuo, e intervieni tramite legale per interrompere la procedura di revoca, se e in quanto ancora agli inizi.



Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile...

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E' ciò che ho proposto alla dirigente Inpdap con cui ho parlato, ma loro dicono che vogliono tutti i 75.000 euro.

Allora, ho pensato, se mi devono portare via la casa ( che vale 3 volte tanto) almeno i soldi di queste 2 rate me li tengo!

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Ho sentito l'avvocato il quale mi dice che proverà a chiedere il ripristino del contratto di mutuo previo il pagamento delle due rate scadute. Se l'Inpdap non dovesse accettare, comunque, prima di passare al pignoramento posso versare il 10% del capitale dovuto e chiedere la rateizzazione del debito residuo. Quindi, in pratica è come se avessi un nuovo contratto di mutuo.

E' davvero così semplice evitare il pignoramento? E, in genere, quali sono i tempi per la risoluzione di queste procedure?

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