stavo guardando le notizie su internet e leggo dell'imprenditore del grano trovato morto insieme alla moglie.Sorvolando su questo fatto, mi chiedevo: avete visto le foto della villa dove viveva?Ora mi sfugge un passaggio: se io sbaglio (imprenditrice) sono consapevole che le banche mi porteranno via anche le mutande (e stiamo parlando di cifre sotto i 50.000,00 euro)... come fa uno che ha creato un buco a mille miliardi a vivere in una casa così?La mia era solo una curiosità
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15/04/2009, ore 16:18
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15/04/2009, ore 16:32
Magari, potrà darti una qualche chiave di lettura questo articolo un po' incartapecorito (10 anni fa...):http://archiviostorico.corriere.it/1999/giugno/08/Italgrani_verdetto_Dlj_co_0_9906081921.shtmlSALVATAGGI / Primi incontri riservati tra gli istituti esposti per oltre 1.000 miliardi con il gruppo alimentareItalgrani, il verdetto su DljI creditori valutano la cessione della maggioranza alla banca d' affari Usa A fine mese il tribunale di Napoli esaminera' la richiesta di fallimento----------------------------------------------------------------- SALVATAGGI / Primi incontri riservati tra gli istituti esposti per oltre 1.000 miliardi con il gruppo alimentare Italgrani, il verdetto su Dlj I creditori valutano la cessione della maggioranza alla banca d' affari Usa A fine mese il tribunale di Napoli esaminera' la richiesta di fallimento DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI - Le banche esposte per oltre mille miliardi con l' Italgrani di Franco Ambrosio hanno iniziato una serie di riunioni riservate per decidere sull' ingresso della banca d' affari americana Donaldson, Lufkin & Janrette (Dlj) nel salvataggio, ora che la Procura di Napoli ha chiesto il fallimento del principale gruppo cerealicolo italiano. La prima s' e' tenuta in gran segreto martedi' scorso al Banco di Napoli, alla presenza dell' amministratore delegato Federico Pepe, gia' impegnatosi in un precedente tentativo di sostegno all' Italgrani, che e' entrata in crisi dopo il coinvolgimento di Ambrosio in Tangentopoli per i rapporti con l' ex ministro andreottiano Paolo Cirino Pomicino. Un' altro incontro e' previsto per oggi, sempre presso la sede del Banco di Napoli. La lista delle banche, che nella Prima Repubblica prestarono al "re del grano" una massa enorme di miliardi senza richiedere adeguate garanzie, e' lunga. Le piu' esposte, secondo la stessa Italgrani, sarebbero l' Isveimer (ora in liquidazione), il Banco di Napoli, soprattutto attraverso la Societa' di gestione degli attivi (Sga), nota come bad bank (che s' e' accollata per conto del ministero del Tesoro oltre 12 mila miliardi dei suoi crediti di difficili rientro), la Bnl, il San Paolo - Imi, la Banca di Roma, la Comit e il Credit. Insieme ad altri istituti minori, devono decidere innanzitutto se continuare a erogare la "nuova finanza", che negli ultimi due anni ha evitato il crollo del gruppo Italgrani, e poi esprimersi sul nuovo piano di rientro proposto da Ambrosio con la Dlj. Questa merchant bank americana assumerebbe il ruolo di garante del tentativo di salvataggio, diventando azionista di maggioranza di una nuova societa' in cui confluirebbe il core business (commercio di cereali e servizi, molitorio, pasta) dell' Italgrani, che ha fatturato 1.347 miliardi nel ' 98 e vanta la leadership mondiale nel trading di grano duro. Alle banche Ambrosio e la Dlj promettono un recupero di circa il 20 per cento dei crediti, piu' quanto si ricavera' dalla liquidazione delle proprieta' immobiliari e delle attivita' non strategiche (su cui esistono stime diverse tra debitore e creditori). Hanno bisogno del loro assenso prima che, il 23 giugno prossimo, il giudice civile valuti la richiesta di fallimento. Questa e' stata avanzata dal pm Nicola Lettieri, dopo aver ricevuto gli atti del collega Enzo Piscitelli, che da tempo indaga sul dissesto dell' Isveimer. Secondo il "re del grano", gia' inquisito in vari procedimenti dell' era Mani pulite, questo intervento della Procura di Agostino Cordova sarebbe arrivato "a sorpresa", quando la rinegoziazione dei debiti poteva perfezionarsi. Ma Pepe, interpellato dal Corriere, non ha voluto confermare nemmeno la riunione di oggi presso la sua banca. E dagli altri istituti esposti trapela solo la disponibilita' a preferire una soluzione in grado di farli rientrare presto di una parte dei crediti, piuttosto che rischiare i tempi lunghi del fallimento. Alcuni, ricordando l' inefficacia del primo intervento, pretenderebbero pero' maggiori garanzie. Non intendono rimandare solo nel tempo il problema Ambrosio. Suggeriscono l' intervento di un advisor in grado di confermare al piu' presto che, oltre alla Dlj, non ci siano davvero altri possibili acquirenti, magari disposti a offrire di piu' per l' Italgrani. E non ritengono di dover rischiare conseguenze, anche solo d' immagine, da eventuali sviluppi dell' inchiesta penale dei pm Lettieri e Piscitelli. Ivo CaizziCaizzi IvoPagina 26(8 giugno 1999) - Corriere della Sera |
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15/04/2009, ore 16:38
E anche questa richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro del bilancio e della programmazione economica Cirino Pomicino è mooooolto interessante... ma un po' lunga da copincollarehttp://web.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/132456.pdf |
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15/04/2009, ore 18:41
basta intestare la casa alla moglie in regime di separazione dei beni e les joux sont fait |
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15/04/2009, ore 23:18
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16/04/2009, ore 15:55
Carissima Ainara, lei l'ha vista la villa dove vive il nostro esimio presidente del consiglio ? Altro che miliardo di euro di buco .... e qui mi fermo che è meglio !!! |
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