A proposito dela istituzione dell controllo sul crèdito da parte delle Prefetture,ecco come funziona un altro giochetto di prestigio,messo in atto con la sottile destrezza di sempre per fare fumo negli occhi dei pollastri.Ho fatto io da cavia e ve ne informo ! Fàtene tesoro !&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&<<<
LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !
LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !
Rev.0 Segnala
08/09/2009, ore 21:03
|
||||
|
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta
Rev.0 Segnala
09/09/2009, ore 18:28
|
||||
|
Rev.0 Segnala
09/09/2009, ore 20:31
L'istituzione siamo noi pecoroni . chiachere lamentele ,ma non reagiamo Casini aveva langiato la proposta ma se li e messi tutti contro ., e normale che non si darebbero mai la zappa nei loro dentinoi subiamo ! ,loro lo sanno vi dirò di più oggi il vero buisiniers e la politica Sapete quanto prende quel figlio di but.. di mio figlio come semplice parlamentare 350000 anno essende .... mangia sempre a sbafo alla faccia di noi contribuenticomunque lasciamo perdere , ce solo da avvelenarsi il sangueragazzi vi saluto... |
||||
|
Rev.0 Segnala
13/09/2009, ore 14:23
Si potrebbe fare una petizione per modificare la norma dell'intervento del Prefetto facendola diventare più incisiva. Allora, si dovrebbe imporre alla Prefettura di pubblicare sui principli giornali nazionali e su qualcuno provinciale, l'elenco, riferito al mese precedente, di tutte le banche oggetto delle lamentele, con il numero delle stesse, il numero dei casi risolti e di quelli inrisolti. Una cosa che da tanto fastidio alle Banche è la pubblicità negativa, con tanto di nome e cognome (ragione sociale), che ne deriverebbe dalla pubblicazione di questo elenco, soprattutto se sono banche locali. Sarebbe ben più grave una stretta creditizia sul territorio di una banca locale. |
||||
|
Rev.0 Segnala
14/09/2009, ore 18:50
E hravo il Nonno bancario ! Ciò che un Governo non farà mai perchè condizionato e pressato dalla potentissima lobbye bancaria,lo potremmo |
||||
|
Rev.0 Segnala
16/09/2009, ore 17:29
Se puo' interessare....direi che qualcuno è stato fortunato(se così si può dire): il Centro — 12 settembre 2009 pagina 23 sezione: CRONACAdi Marco Camplone PESCARA. I morsi degli usurai e l’indifferenza della banca. Un imprenditore, il primo con il parere favorevole dalla prefettura di Pescara per l’accesso al Fondo di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura, rischia il tracollo. La vicenda è complessa e lascia pensare a una miccia accesa pronta a fare esplodere la bomba dell’usura dei colletti bianchi. Sono coinvolte due finanziarie attive a Pescara, Lanciano e Napoli, per un giro di milioni di euro condito da buste paga false. L’imprenditore pescarese rimasto impigliato nella ragnatela del credito usuraio, per motivi di sicurezza, è coperto dall’anonimato. La sua vicenda ha del paradossale: un attimo dopo aver denunciato chi lo stava strozzando, si è sentito definire soggetto a rischio dalla banca di fiducia. Insomma, adesso non ha nè i soldi sporchi degli usurai nè quelli puliti dell’istituto bancario. «Se chiudo l’attività, va a farsi benedire anche la possibilità, davvero concreta, di accedere al Fondo e così sarò definitivamente rovinato», ha detto l’imprenditore in un momento di sconforto. La prefettura pescarese ha espresso parere favorevole alla concessione di un mutuo di un milione di euro da parte del Fondo, di cui la metà come anticipazione. La somma, nel caso in cui gli usurai verranno condannati, sarà trasformata in un risarcimento danni. Non solo, grazie ai benefici della legge 23.2.1999, l’imprenditore ha già ottenuto la sospensione per 300 giorni dei termini di pagamento relativi al mutuo ipotecario sottoscritto con la Carichieti e alle revoche operate da Caripe sia sul conto dell’azienda che su quello personale; la sospensione per tre anni di Iva, imposte, contributi e tasse che non sono stati pagati e non potranno esserlo a causa dei danni causati dalla devastante azione usuraia. La Commissione anti racket, proprio in questi giorni, ha ricevuto la pratica di ritorno da Pescara con gli aggiornamenti richiesti sulla vicenda. Secondo l’avvocato Roberto Luciani , che ha preparato in prima persona la pratica avvalendosi della consulenza di Elena Finocchio , «tutto si è messo per il verso giusto e già dalla prossima riunione della Commissione ci sarà il definitivo assenso all’inserimento dell’imprenditore pescarese al Fondo di solidarietà. Il tutto anche grazie alla sensibilità e alla preparazione del nucleo operativo carabinieri di Pescara». L’azienda del coraggioso imprenditore schieratosi contro l’usura non riesce ad andare avanti perché si sono dissolti i cardini del rapporto con la banca. «Al mio cliente, nei giorni scorsi, è stata negato l’incasso anticipato di alcuni assegni di primarie compagnie assicuratrici. Quindi, titoli garantiti. Senza quei soldi, l’azienda non può far fronte alle spese quotidiane. La direttrice di questo istituto dovrebbe capire che sta rendendo la vita impossibile a chi, con coraggio, si è rivolto alla giustizia». |
||||
|