Salve. A seguito delle insolvenze con 1 cliente si era convenuto con lui di fare 1 piano di rientro in 8 mesi con la garanzia di 1 fidejussione che, nel caso di ritardo della rata mensile oltre i 15 giorni, ci avrebbe dato diritto a ricevere tutto il residuo nel giro di pochi giorni. Premettendo la ns. totale inesperienza in materia, visionando le 2 bozze di 2 cooperative di garanzie diverse, ne avevamo poi scelta 1. Dopo 2 mesi, per motivi vari, ci dicono che ne han finalmente sottoscritta 1 delle 2, ovvero con Agricolfidi Abruzzo (non quella da noi preferita). Lo studio intermediario, da loro presentatoci tempo prima e con cui si era in contatto per l'avanzamento della pratica, ci confermava poi un giorno che tale fidejussione era stata già regolarmente pagata dal contraente e che quindi ormai si era a posto, che i documenti sarebbero stati inviati a breve al contraente (domandando noi se avessimo mai dovuto firmare qualcosa) ma che potevamo sbloccare le consegne in quanto avendo pagato loro la fidejussione si trattava solo di pura formalità. Sentendo il cliente infatti confermava che avrebbe ricevuto la documentazione e ce l'avrebbe girata di lì a pochi giorni. Per motivi vari non ci si era più ricordati di tali documenti da firmare. Passati alcuni mesi, dove più o meno puntualmente incassavamo le rate mensili (max ritardi di 1 settimana, ma pagavano sempre), arrivano altri insoluti (altre scadenze di altre fatture) e non arriva più la rata mensile. Il cliente è messo male finanziariamente e, dopo 2 settimane di solleciti, decidiamo di richiedere l'escussione. Ci accorgiamo quindi dopo settimane di telefonate a tutti i contatti (st. intermediario, altro intermediario ed infino col vice presidente del cofidi) che tali documenti non erano appunto da noi mai stati firmati ne ricevuti e, quindi, nemmeno inviati al cofidi da parte del contraente (che dice non sapesse dovesse farlo, anche se aveva comunque già pagato il cofidi per aprire la fidejussione). Ci si incontra e si firmano tali documenti e ritiriamo la copia di ns. spettanza, il cliente conferma che ha spedito poi quella del cofidi. Mandiamo quindi la raccomandata con richiesta "ufficiale" di escussione, come da contratto (che solo allora riusciamo a leggere, diverso in alcuni punti dalle bozze), avendo inizialmente solo parlato per telefono per avere info (mai ricevute) e mandato 1 fax (cercando 1 numero funzionante). Passate 2 settimane nessuna risposta. Ne mandiamo 1 altra di sollecito, nessuna risposta dopo 10 giorni. I contatti intermediari ci dicono che il loro uff. legale si è attivato per risponderci, 2 settimane fa, ma nulla è stato ricevuto. Da contratto entro 15 giorni da semplice richiesta dovevano pagare. Ufficiosamente il contatto intermediario, che nega ogni responsabilità (anche se garantiva che era tutto a posto e potevamo fidarci), ci dice che è "anomalo" che un contraente paghi la fidejussione ma non faccia firma ed invii i documenti e che il cofidi ci marcia dentro e quindi prenda tempo, e ci consiglia di andare per avvocati. Morale, dopo 1 mese che abbiam richiesto l'escussione abbiamo solo ricevuto le ricevute delle raccomandate inviate e basta, e non sappiamo com'è lo status delle cose. Domanda: ma è normale tutto questo casino?
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11/10/2013, ore 11:30
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11/10/2013, ore 21:00
Credo che la mancata accettazione del beneficiario sia causa di nullità,infatti tale fidejussione serve solo a garantirlo. Altra questione,il settore è pieno di patacche e pataccari,perchè una siffatta fidejussione non tanto facilmente viene accordata se non in presenza di solide garanzie documentate.Il mio consiglio denunciare in solido intermediario e confidi,intascate parcella e premio hanno l'obbligo di controllare la conclusione del contratto che si perfezione appunto con l'accettazione del beneficiario. |
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12/10/2013, ore 07:31
Infatti la cosa che per me è più anomala, come decine di volte da me sollevato ai vari intermediari (che ovviamente se ne lavano le mani dicendo di non aver mai confermato telefonicamente che fosse tutto a posto e che avremmo dovuto attendere i documenti da firmare, quando in realtà per loro avendo pagato il contraente la parcella era questione solo di carte e quindi potevamo "tranquillamente" sbloccare le consegne), è che se la confidi ha ricevuto i soldi e dopo settimane non riceve i documenti, non dovrebbe svegliarsi a telefonare dicendo "ehi, e i documenti?". Inoltre, dopo aver richiesto l'escussione, dopo 2 settimane 1 risposta, positiva, positiva con riserva o negativa, non sarebbe quantomeno d'obbligo, anzichè il silenzio totale o, come consigliato dagli intermediari, dover per forza passare per vie legali? |
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