Nel 1993 mio marito ha subito un fallimento, con tutti gli annessi e connessi di questa situazione, come la messa all'asta della casa ecc..Una delle banche a distanza di 15 anni ha ceduto il credito ad un'agenzione di recupero crediti, chiedendo il rientro della cifra dovuta concordata dal giudice di 34.000,00 + gli interessi al 18,50% (in vigore in quell'anno) con decorrenza dall'anno 1994 fino ad estinzione del debito. In pratica, dobbiamo pagare i 34.00,00, + 99.00,00 circa di interessi fino al 2009 + i successivi interessi che matureranno fino all'estinzione del debito che non si esaurirà mai perché prelevando un 5° dello stipendio non si riuscirà mai ad uscire da questo meccanismo.Ma tutto ciò non ha odore di usura legalizzata? ci possiamo opporre a questo tasso d'interesse che attualmente non é legale?Come può un giudice non aver tunuto conto di questo? Se qualquno mi può dare una risposta con cognizione di causa gliene sarei veramente grata.GrazieMzz
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20/04/2009, ore 12:01
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20/04/2009, ore 12:07
non importa se attualmente i tassi siano inferiorilei il debito lo deve dal 1993, la sentenza riporta quel tasso e così saràsalvo prenda un legale che chieda la revisione degli interessi dovuti con aggiornamento, ma questo dipende dalla decisione del giudice che prenderà in mano la pratica |
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