Gentilissimi,vi chiedo un aiuto per chiarire il dilemma di un'amica. La persona in questione è intestataria in comproprietà con il marito di una casa, sulla quale grava un mutuo per la cui estinzione occorrono circa 45.000 €, inoltre a causa di debiti con un'altra banca per sostenere un'attività imprenditoriale andata male, sulla casa è stat iscritta ipoteca di 2° grado.Ora, la mia amica vorrebbe vendere la casa, ed avrebbe trovato un acquirente interessato che pagherebbe a sufficienza da coprire sia il mutuo che il debito con l'altra banca.Il punto è che la mia amica vorrebbe chiedere un saldo e stralcio all'altra banca, la quale potrebbe essere disponibile.Io le avrei suggerito di procedere come segue:- farsi mettere per iscritto l'intenzione di accettare la cifra xxx a saldo e stralcio dalla banca creditrice- procedere al compromesso con l'acquirente a fronte di una cifra sufficiente a coprire il saldo e stralcio- fissare il rogito dopo 2/3 mesi in modo da chiedere alla banca creditrice la cancellazione dell'ipoteca- pagare la banca creditrice e far cancellare l'ipoteca di 2°grado- andare a rogito con contestuale chiusura del mutuo.Lei però è perplessa perchè un avvocato le ha detto che inguaierebbe il compratore...io non capisco perchè? Se il rogito avviene ad ipoteca di 2° grado cancellata, qual'è il problema per il compratore? se non si cancella l'ipoteca, lui può sempre chiedere indietro la caparra raddoppiata...proprio non capisco.
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04/05/2010, ore 18:00
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