Alla fine del mese di Aprile ho richiesto un mutuo per liquidità alla mia banca (banca popolare di Milano, filiale di Busto Arsizio), dando a garanzia la casa di proprietà dei miei genitori, naturalmente con il loro consenso.L'impiegata mi ha fornito tutto un elenco di documenti da presentare (atto di proprietà dell'immobile, schede catastali, buste paghe, cud, etc.)abbastanza lungo.Dopo circa una settimana ho consegnato tutta la documentazione richiesta. Passati tre o quattro giorni, mi è stato richiesto un ulteriore documento (la valutazione dell'immobile, non richiesto in precedenza). Ricorro al geometra che, in pochi giorni, mi fornisce la valutazione.Consegno anche questo e aspetto. Dopo circa una settimana l'impiegata della banca mi contatta, dicendomi che il direttore richiede una lettera di intento e alla mia richiesta di spiegazioni mi viene risposto che al più presto mi forniranno tutte le indicazioni riguradanti questa lettera.Dopo qualche giorno di silenzio, chiedo notizie, sempre l'impiegata mi dice che il direttore ha dato il suo benestare al mutuo, ma che il denaro rimarrà "nelle mani" della banca, e che ogni qual volta io ne necessitassi la banca pagherà direttamente a chi di dovere.Abbastanza alterato chiedo di parlare con il direttore, il quale naturalmente non ha tempo, ma che fa sapere che cosi ha deciso e cosi è!Faccio notare all'impiegata che non è assolutamente una cosa lecita, che una volta erogato il mutuo sarà mia preoccupazione essere puntuale nel pagamento delle rate, pena il pignoramento della casa dei miei genitori. L'impiegata concorda con me, ha fatto notare al direttore che questa linea di condotta è assolutamente al di fuori dello statuto della banca, quindi illegale ma per risposta si è sentita dire che lui è il capo e fa quello che vuole (purtroppo non ci sono traccie scritte di questo).Ora io mi chiedo se è possibile che un semplice direttore di filiale si comporti in questo modo: mi ha fatto perdere più di un mese, svariati incontri (a pagamento) con il geometra, richieste di ore di permesso lavorative, informazioni riguardanti la documentazione date in modo frammentario, ed un atteggiamento da piccolo Hitler.In conclusione sono stato costretto a cambiare banca (avendo un trattamento "peggiore" in quanto nuovo cliente), chiudere il conto, annullare carte di credito, bancomat e tutto il resto, ripresentare tutta la documentazione alla nuova banca, che naturalmente non è uguale alla precedente, perdere altro tempo, ritardo nella disponibilità di denaro, spese aggiuntive.La cifra richiesta era di 50.000 euro, neanche molto elevata.Che tipo di azioni si possono intraprendere nei confronti di questo direttore? Si può almeno far si che venga trasferito in un altro luogo?
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30/05/2009, ore 21:05
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30/05/2009, ore 21:09
Sezione "Recupero crediti" Post "Facciamo sul serio"Leggi e se vuoi fallo ancge tu.Bayz |
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30/05/2009, ore 22:13
Vista la situazione di interessante e solvibile cliente direi che la miglior cosa potrebbe essere scrivere alla direzione generale della banca, allegando tutti i documenti che hai citato e spiegando per filo e per segno le cose come le hai scritte a noi.Ovviamente non manchi di certificare la sua chiusura conto nonchè l'apertura con il nuovo referente bancario.La carriera dell'omuncolo finisca qui. |
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