Le banche stanno facendo le spese della percezione di debolezza che avvolge l'economia italiana nel suo complesso. Il costo per proteggersi della minaccia di insolvenza sul debito pubblico italiano ha segnato questa mattina il nuovo record. Misurata dal contratto derivato credit default swap sulla scadenza a cinque anni, l'assicurazione sul rischio default è salita a 189,9 punti base. Traducendo i valori in livelli monetari, significa che costa al momento 198.900 euro l'anno assicurare un'esposizione di 10 milioni di euro in titoli del Tesoro italiano. ------Che sia vero ?
Rev.0 Segnala
06/03/2009, ore 13:06
|
||||
|
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta
Rev.0 Segnala
06/03/2009, ore 15:05
Buongiorno Paolo, io stamani ho letto un articolo su un giornale, ne copio e incollo una parte. Certo che non c'è proprio da star tranquilli....."Quale Paese fallirà per primo?"l'Italia in cima alle scommesseMILANO - Con l'ingegneria finanziaria si può fare quasi tutto, anche scommettere su quante probabilità ha un paese di fallire. E l'Italia, secondo alcuni parametri, ne ha una piuttosto alta. Ma partiamo dall'inizio, dalla scommessa che implicitamente fanno gli investitori che acquisteranno i prodotti strutturati proposti Jp Morgan, chiamati appunto "First to default basket" a tre anni. Il meccanismo è complesso, ma la logica tutto sommato è semplice: il prodotto è, nella sostanza, un'obbligazione con una sua cedola trimestrale, che paga gli interessi a meno che uno degli otto paesi compreso nell'elenco - nel basket, appunto - fallisca (vada in default). Basta che un solo paesi salti, e da quel momento in poi tutto quello che l'investitore porterà a casa sarà limitato a quanto si riesce a prendere dalla procedura post default; un po' come è successo con i bond argentini. Il paese più a rischio all'interno del basket proposto da Jp Morgan è l'Italia. Il termometro che misura la febbre dei potenziali fallimenti si chiama Cds, Credit default swap: è una sorta di premio di assicurazione, quindi più si paga e più il rischio è alto (più è probabile che davvero un paese fallisca). Ebbene, il Cds dell'Italia - all'interno di questo paniere - è stato fissato a quota 130 mentre il paese più virtuoso, l'Olanda, ha una "febbre" solo di 60, meno della metà dell'Italia. Il peggior indicatore del rischio-paese è dunque dell'Italia, ma fuori dal paniere scelto da Jp Morgan almeno altri due stanno decisamente peggio: la Grecia e l'Irlanda. Rispetto al Cds a tre anni, Atene infatti ha un grado di rischio di 263 e Dublino di 358. Se poi ci spostiamo sulla durata dei cinque anni (molto più "popolare" per questo tipo di strumenti) il grafico della febbre mostra sempre due ammalati gravissimi, l'Irlanda e la Grecia, mentre al terzo posto troviamo l'Austria - con una "temperatura" di 255 - ma poi si arriva inevitabilmente all'Italia, con un 191. La Spagna invece viene fotografata a quota 140, il Portogallo a 130, la Francia a 88 e la Germania a 86. |
||||
|
Rev.0 Segnala
06/03/2009, ore 15:12
Un rischio 0 non lo troveremo mai, ma queste cose lasciano il tempo che trovano e seguono le speculazioni del mercato.Nessuno è in grado di fare previsioni, ma tutti sanno che quelli più a rischio sono quelli più indebitati.Insomma niente di nuovo. |
||||
|
Rev.0 Segnala
06/03/2009, ore 15:18
si ma basta a volercela tirare per forza...sembrate uccelli del malaugurio...che c'è crisi si sa, ma se non siamo falliti 20 anni fa non falliremo certo adessocerto è che c'è da rimboccarsi le maniche per riportare i buoi nel recinto, più aspettiamo più si allontaneranno!una volta dentro al recinto però vediamo di chiuderlo bene, perchè a lasciarlo ancora aperto è da poco furbi! |
||||
|
Rev.0 Segnala
06/03/2009, ore 17:01
Mi sà che il recinto è stato chiuso da un pezzo....e hanno gettato via pure le chiavi...del lucchetto alla catena....:-))) |
||||
|
Rev.0 Segnala
06/03/2009, ore 17:10
Non sono certo io ad alimentare il pessimismo.Il post era solo per evidenziare che sarebbe tanto facile bloccare e impedire dal nuocere chi mena gramo per professione.Se si chiudevano le borse e si risolvevano i problemi senza tante feste e incontri tra amici al cospetto di telecamere e fotografi, nessuno si sarebbe accorto dei problemi.Se cogliessero l'opportunità per valutare ( economicamente ) quale è stato il prezzo pagato da tutti per l'uso che hanno fatto i Media della crisi avremmo qualche punto di PIL in più.A mio pare marzo è l'ultimo mese pesante di questa crisi. E non è assolutamente detto che lo sia per intero.La situazione finanziaria inizierà a migliorare gradualmente ma con continuità |
||||
|