Salve vorrei avere un chiarimento su una vicenda che ho scoperto da poco:ho scoperto che su un conto corrente di mi padre morto il luglio scorso il delegato (con pieni poteri) a effettuato il giorno prima della morte di mi padre (malato terminale di cancro) un operazione strana a mio parere. A trasferito quasi l'intero ammontare della somma presente circa 40.000€ sul conto corrente di una società della quale mio padre risultava esserre PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (MA SENZA NESSUNA QUOTA IN SOCIETA') , e della quale lo stesso delegato era consigliere e in seguito alla morte di padre amministratore unico. il trasferimento è avvenuto tramite bonifico bancario che riportava la seguente causale : FINANZIAMENTO AMMINISTRATORE INFRUTTIFERO'.successivamente alla morte lo stesso delegato a effettuato un secondo bonifico della rimanente somma e la chiusura del conto.esistono gli estremi per una denuncia per appropriazione indebita e sottrazione di beni dalla massa ereditaria?
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05/09/2011, ore 18:16
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05/09/2011, ore 19:17
Relativamente al primo bonifico se lo ha effettuato quando tuo padre era ancora in vita, in qualità di delegato con pieni poteri ne aveva facoltà. Tuttavia quel denaro è finito nelle casse della società a titolo di prestito e dunque hai tutto il diritto di chiederne la restituzione. Il secondo bonifico invece no, non ne aveva i poteri e può esserci un illecito penale.Prova a chiedere indietro la somma minacciando querela e azioni legali e vedi che succede. |
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