Salve a tutti,purtroppo sono cliente della popolare di verona, ora io devo rientrare dal conto, precisando che io avevo chiesto un chirografzrio ad ottobre perchè volevo rientrare e mi hanno detto che la sede lo accettava solo in 18 mesi e 1 giorno,ovviamente sapevano che non avrei mai potuto, ora che siamo a luglio 2009 mi hanno imposto un rientro,e ok va bene ma ecco le loro condizioni, ipoteca di secondo grado sulla casa, firme di garanzia personale mia dei soci e della moglie del rappresentante legale!!!e tutto questo x 80mila euro!!!ora io sono disposto a fare il rientro ma queste condizioni mi sembrano eccessive, la mia azienda e una srl...qualcuno sa consigliarmi o se vi siete trovati in questa situazione. grazie
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22/07/2009, ore 13:46
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22/07/2009, ore 14:24
Gentile Utente,dovrebbe precisare se l'esposizione è dovuta ad insoluti, che sono confluiti sul c/c ordinario oppure se si tratta di altro motivo.Cordialmente |
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22/07/2009, ore 20:21
allora io ho un fido di c/c di € 50000,00 e un temporaneo a scadenza di 30000,00 che scadeva a luglio 2008 scaduto il temporaneo non siamo riusciti a rientrare dell'intera somma ma solo in parte abbiamo per questo richiesto il chiro che poi ci è stato negato perche un rientro di 18 mesi di 80000,00 vuol dire negarlo e ora ci troviamo in questa situazione |
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22/07/2009, ore 21:24
A parer mio se i debiti sono della ditta non e' consigliabile impegnare beni personali ( case ecc ) specie se l'attivita' e' in crisi ( meglio limitare i danni ) , la banca sa che dalla srl piu' del capitale sociale e dei beni della ditta non puo' recuperare e quindi prova a mettersi le spalle completamente al coperto ( se un socio firma a garanzia si accolla il debito in toto ) , non le conviene nemmeno portarvi al fallimento perche' perderebbe praticamente tutto , mentre a voi potrebbe al limite bastare la creazione di una nuova srl per continuare l'attivita' sotto altro nome , quindi procedete con cautela e diplomazia valutando cosa e' meglio per voi e non per la banca che facilmente vedendovi "tenaci" optera' per un accomodamento del piano di rientro .Tenete presente che se il capitale della srl non e' interamente versato ciascuno socio' e' responsabile per la parte di capitale che non ha versato e non oltre . |
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23/07/2009, ore 12:00
Gentile Utente,per quanto riguarda il suo caso, andrebbero fatte alcune considerazioni di ordine pratico.Se intende proseguire la sua attività, dovrà valutare il rischio della revoca degli affidamenti e contestuale iscrizione a sofferenza. Tale situazione, le precluderà l'accesso al credito d'esercizio.Qualora fossero state rilasciate delle fidejussioni, la banca potrebbe citarla in giudizio per ottenerne l'escussione.Andrebbe anche fatta un'attenta analisi del bilancio d'esercizio, in quanto, l'utilzzo costante del fido di cassa è spesso sinonimo di assenza di crediti da smobilizzare oppure incagliati. Ne consegue, che il conto economico non regge i debiti iscritti in stato patrmoniale.Fatte tali premesse, ed allo scopo di evitare danni peggiori, che potrebbero compromettere la sopravvivenza dell'impresa, quanto proposto dalla banca sembrerebbe una soluzione fattibile.Potrà valutare in seguito, se ne sussistono i presupposti, di intentare una causa per il recupero degli interessi indebitamente applicati.Cordialmente |
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28/07/2009, ore 08:14
E' una srl? Ricordiamoci della azione revocatoria in presenza di un fallimento che la banca potrebbe chiedere sentendo puzza di bruciato. La costituzione di una nuova ditta, qualunque sia il tipo di società appena iscritta alla CCIAA di competenza, la banca lo viene a sapere, infatti tutte le banche hanno libero accesso a tali dati con diversi motori di ricerca, nome e cognome, c.f., p.iva, r.s., etc, etc,, in tutta l'Italia |
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