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Buon giorno,mi trovo in una situazione aberrante.Premetto che sono comproprietario per comunione ereditaria di diverse unità immobiliari, con mio fratello. Nel 2006 egli mi intenta causa di divisione immobiliare. La causa viene transata con un compromesso di divisione e assegnazione di 2 quote a ognuno.A 2 giorni dall'appuntamento con il notaio per l'atto pubblico di divisione, egli mi comunica che A MIA INSAPUTA ha emesso firme a garanzia di prestiti con almeno 8 istituti di credito insieme a un suo socio(nullatenente).Le banche hanno iscritto ipeteche giudiziali su tutti gli immobili in comproprietà.Ora il mio legale ha Riassunto (riaperto) la causa di divisione, chiedendo un'ordinanza che disponga la divisione secondo il preaccordo.L'udienza di ieri è stata rinviata a DICEMBRE.Mi chiedo come, in un paese che si dichiari "civile" possano sueccedere certe cose. Come io non sia stato avvisato dagli stessi istituti di credito , delle garanzie richieste da lui, che sono andate ad intaccare anche la disponibilità della mia quota 50%.Mi chiedo se esistano Circolari Abi e disposizioni legislative in proposito.Grazie e cordiali saluti.

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ciaose ho ben capito non si tratta di aver falsificato la tua firma, ma tuo fratello ha prestato garanzia personale a favore della società.in questo caso la banca può iscrivere ipoteca giudiziale ed eventualmente pignorare la sua quota del 50%solo in caso di pignoramento sono tenuti a notificarlo anche a te.

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Ciao, non si tratta di società , ma di comunione ereditaria.Io non ho mai firmato alcuna richiesta di prestito e non ho mai garantito personalmente.In ogni modo chiedo se esistano disposizioni in merito, che tutelino con una necessaria informazione i comproprietari, spesso ignari di richieste di prestiti da parte di coeredi (leggi,circolari Abi ecc.), al di là dell'etica bancaria...che l'imporrebbe.Saluti.

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