Mi scuso per aver già pubblicato in una sede errata del forum ieri sera questa, ma necessito un consiglio.Circa 10 giorni fa mio padre, che vive da solo ed in affitto, veniva colto da un malore notturno.Portato al Pronto Soccorso gli veniva diagnosticato un leggero ictus che lo lasciava compromesso alla mano sinistra e leggermente al braccio rimaneva talmente vigile,comunque, che appena giunto in reparto parlava in rumeno con la badante del vicino (conosce circa 8 lingue estere).Dopo qualche giorno dal ricovero si rende conto che deve pagare l'affitto di casa e incarica mia sorella di portargli il libretto degli assegni.Le firma un assegno (mia sorella ha il proprio conto alla sua stessa banca e stessa filiale quindi non è sconosciuta) e la incarica di effettuare il pagamento.Il banchiere e la direttrice della filiale non riconoscono la firma sull'assegno e non lo accettano all'incasso, pur avendo spiegato la ragione dei problemi con la firma e mia sorella, sollecitata a farlo, produce dopo qualche giorno una dichiarazione del Neurologo dell'ospedale che sostiene la possibile mancanza di coordinazione dovuta allo stato attuale di salute.La direttrice, che dapprima si era impegnata a venire a prendere la nuova firma presso il suo cliente impossibilitato a muoversi, ora si nega.Ora chiedo : con che diritto la banca si sta trattenendo i soldi di mio padre,(che non ha mai delegato nessuno sui suoi conti) che pure ha ampiamente manifestato le sue necessità (ha pure parlato di persona telefonicamente con la direttrice di filiale) ?E' possibile che nessuna legge lo cauteli ?La direttrice dichiara che non ha tempo perchè già ha la difficoltà di abitare a 16 km dal luogo di lavoro.L'attuale sistemazione di mio padre è presso una clinica riabilitativa a circa 3-4 km dalla sede della bancaSecondo la suddetta direttrice non abbiamo nessun diritto (e questo mi sta pure bene come figlie senza delega), ma mio padre, impossibilitato a muoversi, non ha diritti?Possiede una carta di credito ricaricabile (perchè fa acquisti su internet e non vuole rischiare), ma purtroppo era esaurita e alla banca lo sanno bene.In fondo paga per far tenere la sua pensione presso la banca e loro non solo non gli danno i suoi soldi, ma non rispondono dei danni causati dal mancato servizio.Perchè dobbiamo pagare noi figlie la sua piglione, le bollette od altro quando lui è in grado di intendere e volere ed ha le sue pensioni sul conto?La Banca di cui parlo è l'attuale Monte dei Paschi di Siena già Banca Toscana.Per caso qualcuno può aiutarmi a capire che devo fare?Mille grazie e scusate se ieri sera ho, causa stanchezza, errato il forum su cui scrivere.
M.G.
M.G.
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15/09/2011, ore 08:33
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15/09/2011, ore 09:21
Ciao,io opterei per una procura notarile.Guarda qui ad esempio.http://www.independent.it/it/95/indepedent.htmlA noi il notaio ha chiesto un centinaio di euro per avere la procura di mia nonna. |
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15/09/2011, ore 09:40
nessuna procura notarilelettera raccomandata alla banca chiedendo che la direzione alzi il culo e vada dal cliente in ospedale visto che stanno creando problemi.si chieda nella lettera pure di portare la documentazione necessaria alla chiusura del conto essendo che la banca così gestita non risponde alle esigenze di suo padre ora impossibilitato a provvedere da sè.arriveranno e vi diranno che non era necessario, che c'è stato un equivoco ecc...io per punizione sposterei lo stesso il conto |
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15/09/2011, ore 09:46
Nell'immediato quoto mika, ma considerando l'età del papà, ritengo che sia opportuno pensare ANCHE alla procura. |
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15/09/2011, ore 10:16
Si certo... l'idea di Mika è senza dubbio "stimolante"... :)però mi chiedo che senso abbia, per la banca, avere una nuova firma dell'intestatario del conto. Non è detto che visto il deficit motorio, quella che verrà depositata nel nuovo specimen sia replicabile...del resto è stato colpito da ictus... |
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15/09/2011, ore 11:19
soprattutto, va considerata l'ipotesi di spostare il conto in altra banca logisticamente più vantaggiosa (se la casistica ricorre). |
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