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Salve a tutti, mi servirebbe un'altro consiglio.Ho sistemato l'abitazione dove abito a livello catastale, ora la situazione è questa; mia cognata proprietaria dell'abitazione a piano terra e mia suocera è usufruttuaria e vi abitano entrambi, al piano superiore abito io, mia moglie proprietaria e mia suocera usufruttuaria. Il fiscalista ha proposto un contratto di comodato d'uso che mia suocera fà alla figlia(cioè noi) per avere l'esenzione ai fini ICI. Secondo voi è una strada percorribile ?. Potrbbe il comune richiedere che questo contratto fosse regstato? Mi hanno parlato anche di ( cessione a titolo gratuito ad un familiare, o qualcosa di simile) che non necessita di registrazione, altra domanda, sul 740 di mia suocera risulterebbero comunque 2 abitazioni. Spero nella vostro pazienza nel capire ciò che intendo dire.

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Le mie conoscenze del fisco (non sono uno specialista) che derivano dai fatti quotidiani della vita, mi portano a pensare che manco con il ctr di comodato vi è l'esenzione dall'ici prima casa, perchè non chiedere all'ufficio imposte del comune interessato?

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Il problema è che essendo un comune con l'acqua alla gola non accetti mentre una legge nazionale deve comunque essere recepita da un comune, Perchè da quello che ho sentito dire è che ci sono comuni che accettano tale dichiarazione senza che essa sia registrata all'ufficio delle entrate e altri nò, eppure entrambi dovrebbero applicare una sola legge

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Dipende dal tuo comune, ogni comune ha un certo margine nell'individuare le prime e seconde case.La potestà regolatoria si esprime attraverso un apposito regolamento che viene approvato dal consiglio comunale.Nel comune dove abito io ad esempio, sono considerate prime case equindi non soggette ad ici, anche quelle cedute in uso gratuito agli ascendenti o ai discendenti, senza alcun bisogno di contratti di comodato, basta una autocertificazione.Se invece nel tuo comune, il relativo regolamento non prevede esenzioni di questo genere, non ci sono contratti di comodato che tengano, sarebbe sempre e comunque considerata seconda casa.

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Mia moglie è appena andata in comune, e purtroppo il mio comune non ha deliberato niente per quanto riguarda la mia posizione quindi mi toccherà pagare l'ici come seconda casa. Lo stato dice che i truffatori sono i cittadini

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Salve, mi è visto che non mi arrendo facilmente a queste imposizioni ho cominciato a tatassare il mio cervello e penso di aver trovato una soluzione intemedia, Quella più facile sarebbe di far fuori mia suocera ma è una brava persona quindi ho scartato questa soluzione a priori. L'altra soluzione sarebbe; quando morì mio suocero caddero in successioni mia moglie mia cognata e mia suocera in 3 parti uguali, nella divisione dei beni mia cognata ebbe l'abitazione e mia moglie il lastrico solare dove poteva costruire, mia suocera donò ale figlie la sua quota ma su consiglio del tecnico si riservò l'usufrutto donato. Quindi mia cognata aveva il 66x100 dell'abitazione come esclusiva propietà ed il 33x100 di nuda proprietà, lo stesso dicasi del lastrico solare. Su questo lastrico solare dopo tanti sacrifici ( da noi si dice che stavamo a pane e rapeste) quest'anno abbiamo accatastato la casa ma poichè al momento dell'atto non fu fatta la voltura abbiamo dovuto fare anche quella. Nelle visura catastali risulta che mia suocera è usufruttuaria al 1000x1000 e non del 33x1000, io me ne ero accorto ed il geometra voleva già allora aggiustare le visure poi decidemmo di lasciar perdere, non pensavamo che il mio comune era uno di quelli che non aveva deliberato niente in materia di esenzione ici tra familiari in linea diretta. Ho pensato, visto che il catasto non è probatorio ma fà sempre fede ciò chè è scritto nell'atto notarile, se faccio aggiustare la quota di usufrutto dovrei pagare solo sul 33x1000 di mia suocera, cioè da 370 a 120 euro annui e far risultare così mia moglie proprietaria del 66x1000 e non pagare essendo prima casa. Credete che sia una cosa fattibile?

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