ELOGIO DEL RASOIO,DI FILUCCIO E DELLA “ ZEZZA E PACCHIANA “Non so voi,ma la mia augusta persona,almeno una volta a settimana,si reca da Filuccio ( al sècolo Raffaele il barbiere) depositario non solo di arguta e vetusta saggezza,ma anche del vecchio,affilato,dimenticato e boicottato rasoio.............. L'oggetto del desiderio,viene affilato obbligatoriamente su quella cintura di cuoio nera,appesa ad una delle poltrone, cintura detta in gergo " strappa ". Dopo avermi insaponato,con calma e mètodo,già pregusto il piacere del contatto sulla pelle della lama,allorquando Filuccio, posiziona i ritagli di giornale, conservati alla bisogna,e li poggia sul bordo del lavabo. A questo punto,egli prende dall'astuccio il caro e nòbile strumento come se officiasse un rito, e si reca ad affilarlo sulla suddetta cintura. E' una liturgìa che predispone ad un piacere,ad un rilassamento che non ha eguali. E' in quel momento che chiudo gli occhi e mi abbandono alla sua maestrìa. I lettori che hanno il privilegio di ricordare il rasoio,sanno bene qual'è la differenza con l'insulsa lametta. Differenza di taglio,ma anche di ristoro per la pelle del viso,apprettata e ristorata dalla mano felice di un vecchio Maestro che si avvale di questo antico strumento. Come se si volesse paragonare “na tazzulella è cafè” fatta a règola d'arte con un volgare liofilizzato......... Non parlàtemi poi del rasoio elèttrico : roba da rappresentanti di commercio. Inorridisco al solo pensiero : " aggiàte pacienza,nun me ne parlàte "........ Compiango le nuove generazioni che si sono viste privare anche di questo piccolo piacere quotidiano. Ormai Filuccio,è rimasto l'ùltimo barbiere ad usarlo,anche se a "gentile richiesta" di pochi e selezionati òspiti del salotto,volgarmente chiamati clienti.. Eh già, perchè,la legge,lo proibisce. Ma noi pochissimi eletti,tra cui il cav. Liberati ( il lottòlogo del palazzo), il maresciallo Gambardella dei CC (in pensione) e l'ingegnere Picariello,oltre a me,ce ne fottiamo altamente e con la complicità attiva di Filuccio,officiamo il rito della rasatura " à zezza è pacchiana ".. Che,letteralmente,significa " come un seno di una giovane e prosperosa donna di campagna ". La tradizione " barbieristica" prevede che, una rasatura efficace, debba lasciare la pelle del viso liscia e vellutata come,appunto, la "zezza" di una giòvane donna !!! L'ùnica angustia che ci pervade,è il pensiero di quando anche Filuccio,non ci sarà più........... Noi,per la verità, abbiamo esternato tale preoccupazione,ma Filuccio,nella sua antica arguzia,ci ha apostrofati : " Può anche darsi che il rasoio l'aggià lascià ind'ò tavùto e quaccheduno e vvuje................" ( fedele all'usanza che il rasoio con il quale viene fatta la barba ad un deceduto,viene lasciato nella bara). Una grattata generale,allegra ma non troppo,è stata necessaria.Ma non più di tanto,perchè Filuccio (all'unanimità) è considerato di buon augurio......

LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !
LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !