Accedi con Google+
Registrati con LinkedIN

Accedi con ForumConsumatori


Recupero Password Chiudi
Accedi | Registrati


Iscritti a ForumConsumatori: 68201  Discussioni create: 40501  Messaggi inviati: 260681
Iniziata: oltre un anno fa   Ultimo aggiornamento: oltre un anno fa   Visite: 1776

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

Discussione spostata dall'area "Servizi e prodotti bancari".

Resta di stucco è un barbatrucco di Eugenio Benetazzo Preparatevi al prossimo bubbone finanziario di cui parleranno i giornali nei prossimi mesi ovvero la valorizzazione ed il prezzo delle azioni di banche che non sono quotate nei mercati di borsa. Il caso Popolare di Vicenza sta già facendo da apripista. Leggetevi il redazionale recentemente pubblicato sul Giornale di Vicenza e capirete di cosa sto parlando. Cerchiamo di fare chiarezza o se non altro di far comprendere i possibili rischi a cui ci si espone acquistando le azioni di banche che non sono soggette alle quotazioni dei mercati. Tanto per iniziare ritengo inutile sottolineare come dagli USA all'Europa, dal Giappone all'Inghilterra, quasi tutti gli istituti bancari quotati sui relativi mercati di borsa, hanno visto nel giro di un anno contrarsi pesantemente il valore delle proprie azioni, solo Intesa San Paolo è passata da 5 a meno di 3 euro con una perdita di quasi il 50 %. Altri gruppi bancari hanno fatto addirittura peggio. Il prezzo di un'azione riflette la capacità di fare profitti che ha una determinata azienda negli anni a venire, perciò se un determinato titolo azionario è soggetto ad una flessione considerata questo deve essere letto come minori dividendi, minor fatturato o maggiori costi o perdite attese nel futuro. Analogamente tutto questo vale anche per un'impresa bancaria. La totalità degli istituti di credito sta subendo un profondo ridimensionamento per quanto concerne la loro redditività e la loro solidità patrimoniale. A riguardo pensiamo alle sole conseguenze che colpiranno molti bilanci bancari a seguito della contrazione dei beni immobiliari utilizzati come sottostante per erogare prestiti ipotecati per acquisto prima casa. Le banche hanno potuto erogare mutui anche al 100% potendo contare proprio su questa peculiarità ovvero il valore di perizia di un immobile e non il prezzo effettivo di cessione: così facendo sono stati fatti passare mutui di facciata formali all'80% ma sostanziali anche oltre al 100 % in quanto per ragioni di contabilità bancaria come pezza giustificativa si utilizzava la perizia (molto spesso di parte) e non il valore menzionato nell'atto di compravendita. Ci rendiamo ormai conto di come questo approccio si sia trasformato in un boomerang dalle conseguenze tutt'altro che passate, ma appena iniziali. Oltre al ridimensionamento di alcune poste di bilancio, si verificheranno significative contrazioni della capacità di fare utili come si evince anche da un recente rapporto dell'ABI che vede per i prossimi anni una riduzione del livelli di profittabilità del sistema bancario italiano. Non dimentichiamo infine che molti istituti di credito negli anni precedenti si sono specializzati ed hanno focalizzato parte del loro business nell'affiancamento ed assistenza finanziaria a determinati distretti industriali ed artigianali (tessile, abbigliamento, calzaturiero, ceramica, arredamento, metalmeccanica) che adesso stanno soffrendo non poco per la contrazione del PIL mondiale, nel caso citato pensiamo al settore dell'artigianato orafo supportato per anni dalla Popolare di Vicenza, considerando il distretto di Vicenza come la capitale mondiale dell'artigianato orafo nel mondo.In questo contesto si devono perciò inserire a mio avviso le metodologie discutibili con cui si valorizzano le azioni di banche che non sono soggette al giudizio del mercato. Immaginate perciò una banca (ma ce ne sono tantissime altre in Italia) come quella indicata nel redazionale citato, il quale management decide arbitrariamente il valore delle azioni sulla base di considerazioni che aprono non poche perplessità in termini di conflitto di interessi e sulla oggettività perseguita. Non posso credere che alcune filiali di banca solamente per il fatto di riportare l'insegna Popolare di Vicenza abbiamo sviluppato una qualche forma di immunità nei confronti della crisi del sistema bancario.

aggiungi un commento
aggiungi un commento
Non hai ancora votato! Vota ogni singolo contributo che ritieni utile o interessante e che sia ben scritto per permettere ai contenuti di qualità di salire in alto.
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta


Prendi parte alla discussione
Prima volta? Assicurati di aver compreso le linee guida di partecipazione

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK

Gentile visitatore,

l'accesso gratuito a questo sito è possibile grazie al presenza di alcuni inserti pubblicitari.

Ti chiediamo gentilmente di disattivare il blocco della pubblicità dal tuo browser e, possibilmente, di sostenerci visitando i siti degli sponsor.

Grazie per la comprensione.

Ok, ho disattivato il blocco su questo sito