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Buongiorno a tutti. Vi scrivo per mettervi al corrente di quanto accadutomi tempo fa in Provincia di Belluno.

Non sempre la vittima di una truffa immobiliare è l'acquirente!

Dopo aver tentato inutilmente di vendere un edificio di mia proprietà, in corso di interventi di restauro, vengo contattato da un noto agente immobiliare della zona, che mi propone una persona interessata all'acquisto. La persona, essendo un pubblico ufficiale, come il sottoscritto, carpisce la mia fiducia. Si giunge alla sottoscrizione di una proposta d'acquisto, ove l'acquirente vuole fissare delle clausole aggiuntive piuttosto "bizzarre" (tipo l'intenzione di proseguire i lavori immediatamente, nonostante il mancato pefezionamento della scrittura privata, o di accatastare all'Urbano l'edificio già accatastato ai Terreni, sebbene i lavori in corso non lo permettano prima dell'avvenuta fine lavori). Io comunque accetto stupidamente tali clausole, ben conscio che l'edificio fosse perfettamente in regola con tutti i regolamenti e le norme in vigore.

A circa 15 giorni dal preliminare si fa vivo un tecnico incaricato dall'acquirente, che mi contesta in modo piuttosto superficiale e approssimativo alcune opere edilizie eseguite - a suo dire - con delle evidenti irregolarità. In una successiva telefonata pretende - con fare molto arrogante - che il sottoscritto chiuda i lavori edili; ciò nonostante l'edificio sia ancora al grezzo e che pertanto tale richiesta non possa essere esaudita dal sottoscritto, se non commettendo un falso ideologico. Tento di contattare immediatamente il compratore per avere maggiori chiarimenti sulle contestazioni sollevatemi dal suo tecnico di fiducia, ma questi rifiuta con ogni scusa possibile qualsiasi confronto con il sottoscritto. Passano i mesi e l'acquirente continua a non farsi vivo. Mi vedo pertanto costretto ad inviare una lettera di sollecito a fissare la data del rogito. Non ricevo risposta. Ad una seconda mia raccomandata, in cui invito l'acquirente ad un incontro con il notaio per chiarire eventuali elementi ostativi alla stipula del rogito, ricevo una risposta elusiva e con affermazioni, relative alla vicenda e alla realtà dei fatti, piuttosto farneticanti. Impongo allora all'acquirente la fissazione di una data per il rogito, sebbene si sia già arrivati al superamento del termine fissato in preliminare. Alla data stabilita l'acquirente si presenta al rogito con l'agente immobiliare che mi aveva contattato e con il tecnico di sua fiducia: l'agente immobiliare inizia a contestarmi presunte irregolarità edilizie che a suo parere non permetterebbero di giungere al rogito e pretende la consegna di una dichiarazione di conformità dell'immobile al progetto approvato, dichiarazione non esigibile in quanto l'edificio era ancora soggetto ai lavori (nel frattempo non più proseguiti dall'acquirente, così come dichiarato). Fermo nella mia intenzione di vendere l'edificio nello stato di fatto in cui si trovava e alle condizioni giuridiche previste dalle norme, chiedo all'acquirente più volte se intenda giungere al rogito: non ricevo risposta. Al contario l'agente immobiliare inizia ad insultarmi pesantemente e ad alzare la voce minacciandomi di denunce e querele per l'atteggiamento da me tenuto. Vengo lasciato solo nello studio del notaio per 40 minuti, mentre le persone presenti - compreso il notaio - si appartano a confabulare in altra stanza. Alla fine mi viene proposto di fissare un'altra data, al fine di verificare la veridicità delle mie affermazioni. Alla seconda data la scena si ripete e l'acquirente si rifiuta di fatto di sottoscrivere il rogito.

A questo punto mi rivolgo ad un avvocato di fiducia che invia all'acquirente un'intimazione alla stipula, ma nel frattempo vengo informato che il personaggio si era già attivato per chiedere il sequestro giudiziario dell'edificio. Morale della favola: dopo dieci anni sono in attesa della sentenza di primo grado, dopo che l'acquirente è riuscito a far sfilare davanti al giudice testimoni compiacenti che dichiarassero il falso (e per i quali mi riservo una denuncia, avendo in mano prove inconfutabili della loro malafede!).

Chiedo se qualcuno di voi abbia subito - in tale provincia - il medesimo trattamento, onde poter intraprendere assieme un'azione legale, che risulterebbe sicuramente molto più efficacie di quanto possa fare contando solo sulle mie forze.

Un saluto a tutti.

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