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Per il Vs interesse leggete questo articolo.http://www.adusbef.it/forum/leggi.asp?Id=322769#322787 Le polizze connesse ai mutui: il "gioco" degli intermediari, i rischi per i risparmiatori Mercoledì 08 Giugno 2011 09:26 | Scritto da Gianni Zorzi | | | Ne avevamo parlato mesi fa ma ancora la questione non è del tutto risolta ed anzi si prospetta un nuovo scontro, a breve, tra l'Isvap (l'Autorità di Vigilanza sulle Assicurazioni) e l'ABI (l'associazione delle banche), in materia di polizze assicurative connesse ai mutui. Perché le banche rischiano un mercato da 2 miliardi di euro l'anno, sostenuto spesso anche a danno di parecchi risparmiatori. Ottenere una copertura assicurativa è senz'altro utile, nei modi e soprattutto ai prezzi adeguati. Per difendersi dall'avidità delle banche e dal conflitto d'interesse di consulenti bancari e mediatori creditizi, è sempre conveniente scegliere la Consulenza Finanziaria Indipendente.L'intreccio tra banche e assicurazioni (la cosiddetta bancassurance) ha sinora generato parecchi "mostri", sostanzialmente perché, nell'obbiettivo di rimpolpare i propri conti economici, le banche hanno preso a collocare da svariati anni polizze assicurative di vario genere alla propria clientela. Si va dalle polizze "finanziarie" (le famigerate "linked": "unit linked" e "index linked", di cui macabro esempio sono quelle legate a titoli islandesi caduti in default) fino alle comunissime rc auto, passando appunto per le polizze tradizionalmente abbinabili ai mutui (in particolar modo, le polizze incendio/scoppio sugli immobili, le TCM - "Temporanee Caso Morte", oppure le CPI - "Creditor Protection Insurances", che coprono ad esempio i rischi di infortuni, invalidità, perdita del posto di lavoro del mutuatario).Mutui e AssicurazioniMa perché quando ci si reca in banca a richiedere un mutuo, quasi sempre si finisce a parlare di assicurazioni? Sicuramente per questi motivi:i prodotti assicurativi sono molto convenienti alla banca che li vende, prima ancora che al cliente che li sottoscrive;è relativamente facile suscitare nel cliente in cerca di mutui il "bisogno" di farsi assicurare;è relativamente facile convincere il cliente a sottoscrivere polizze da migliaia e migliaia di euro nel momento in cui ne chiede in prestito già decine o centinaia.Il cliente viene infatti rassicurato sulla possibilità di "proteggere" il proprio mutuo in modo "completo, comodo e conveniente" sottoscrivendo una delle assicurazioni direttamente proposte in abbinamento. Ultimamente, presso vari istituti c'è anche l'incentivo di uno sconto automatico sullo spread operato sul finanziamento (ovvero sul tasso d'interesse del mutuo).In realtà, sulla convenienza per il cliente ci sarebbe molto da discutere: in una prima indagine dell'Isvap datata 2008, si evidenziava come le provvigioni percepite dalla banca in qualità di intermediario assicurativo si attestavano in media al 50%, con punte di oltre l'80%, mentre con le normali agenzie la media è del 19%. Come dire che, a parità di "copertura assicurativa", le polizze vendute dalle banche sarebbero notevolmente più care; e tutto ciò unicamente per colpa delle provvigioni che esse percepiscono dal collocamento - a sostanziale insaputa del cliente. (Una nuova indagine è stata annunciata dalla stessa Autorità di Vigilanza lo scorso 29 aprile - ma non è certo detto che porti a conclusioni differenti).Negli ultimi anni, inoltre, le polizze caso morte o CPI venivano spesso e volentieri fatte passare per "semi-obbligatorie", ovvero necessarie ad ottenere un parere favorevole della banca al finanziamento, o peggio ancora inserite nel contratto di mutuo sostanzialmente a insaputa del risparmiatore, cioè prima che egli se ne accorgesse all'atto della stipula di fronte al notaio.L'unica assicurazione davvero obbligatoria (per legge) nei contratti di mutuo è invece quella relativa all'immobile (la famosa "scoppio-incendio"), peraltro piuttosto modesta rispetto alle altre in termini di costi. Il meccanismo tipico delle altre polizze prevede spesso un "premio unico", da pagarsi subito per l'intera durata del mutuo: si arriva così ad importi di svariate migliaia di euro, che la banca prontamente e volentieri si offre di finanziare a margine (oppure "ingrossando" il mutuo) rifacendosi poi, com'è ovvio, sulle rate mensili. A questo punto il risparmiatore che accetta porta a casa "tutto il pacchetto": per un mutuo da 100mila euro se ne ritrova a carico uno da 110mila, se per esempio la polizza "multi-rischi" ne costa 10mila. Polizze abbinate ai mutui e stipulate prima del 1° dicembre 2010Per i risparmiatori che hanno stipulato mutuo e assicurazione prima del 1° dicembre 2010 (ovvero dell'entrata in vigore del Regolamento Isvap 35 del 2010), c'è un nodo che di fatto rende sconveniente ciò che il Decreto Bersani ha reso privo di costi: la "surroga" del mutuo oppure la sua estinzione anticipata (le cui penali sono annullate o drasticamente ridotte a seconda dei casi).Si tratta di circostanze (surroga o estinzione anticipata) molto più frequenti di quanto si possa pensare, come illustrato in questo articolo. I risparmiatori a quel punto si attenderebbero il rimborso del premio unico originariamente versato a copertura di tutta la durata del mutuo, logicamente in proporzione agli anni e mesi residui del finanziamento, per i quali effettivamente non s'intenderà usufruirne.Molti contratti stipulati prima del 1° dicembre 2010 invece prevedono un rimborso "parziale" del premio (sproporzionato rispetto alla copertura realmente utilizzata), oppure addirittura delle clausole che lo impediscono del tutto. E a poco vale appellarsi a quelle "linee guida" sottoscritte da ABI (associazione bancaria) e ANIA (associazione delle imprese assicuratrici) nell'ottobre 2008 - che formalmente, infatti, non vincolava alcuna delle parti. Polizze abbinate ai mutui e stipulate dopo il 1° dicembre 2010Con il già citato Regolamento Isvap 35 del 26 maggio 2010, il rimborso delle polizze a premio unico è non solo possibile, ma proporzionato alla durata residua della copertura (ovvero agli anni e mesi per cui non si è ancora usufruita).Tuttavia, i "nodi" rispetto alla convenienza delle polizze per il risparmiatore, ed al grave conflitto di interessi in cui si trovano le banche nella loro doppia veste di intermediari e beneficiari, non sono ancora risolti. L'Isvap era intervenuta, sempre con il Regolamento 35, a favore di una maggiore trasparenza sui costi ("trasparenza" che non è comunque mai facile da ottenere nei fascicoli informativi, e stante la consuetudine dei risparmiatori di "fidarsi delle parole del consulente"), e addirittura ponendo il divieto agli intermediari di fungere contemporaneamente anche da beneficiari delle polizze.Quest'ultimo aspetto era stato contestato a gran voce dall'ABI (in quanto del tutto sconveniente al sistema bancario - e si pensi alle dimensioni del mercato: 2 miliardi di euro l'anno), ed il TAR del Lazio (nell'ottobre 2010) aveva di fatto accolto il ricorso presentato dall'Associazione Bancaria Italiana.Tuttora non ci sono comunque disposizioni e pertanto le banche continuano a collocare le polizze in abbinamento ai mutui, risultandone simultaneamente intermediarie e beneficiarie, e continuando a ricavarne solidi profitti (di cui sono semplicemente tenute a dare maggiori informazioni). Per chi è in procinto di stipulare un mutuo e si vede proporre delle polizze in abbinamentoL'Isvap sta procedendo con la nuova indagine e di fatto, ci si potrebbe aspettare un nuovo intervento normativo giustificato dall'eventuale permanere delle criticità evidenziate già nel 2008. Secondo MF - Milano Finanza dello scorso 4 maggio, sarebbe addirittura pronto il Parlamento a porre termine alla questione a favore dei risparmiatori, attraverso una norma apposita. Nel frattempo in Inghilterra, le banche che si sono rese responsabili di comportamenti simili (ovvero di "pratiche garibaldine" nel collocare le polizze abbinate a mutui immobiliari) sono state condannate dall'Alta Corte di Londra a risarcire qualcosa come 4 miliardi e mezzo di sterline ai risparmiatori - e tale sarebbe una "bomba" destinata a piovere sui bilanci delle stesse banche.Ottenere una copertura assicurativa è senz'altro utile, nei modi e soprattutto ai prezzi adeguati. Di certo, per valutare bene questi ultimi aspetti, è sconveniente affidarsi al consulente bancario, che al di là delle apparenze, rappresenta sicuramente gli interessi del suo istituto prima ancora che quelli del cliente. E in merito alle polizze, gli istituti dimostrano di essere piuttosto "avidi". Ed è solo uno

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Pardon il link esatto è .http://www.giannizorzi.it/public/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=106:le-polizze-connesse-ai-mutui-il-qgiocoq-degli-intermediari-i-rischi-per-i-risparmiatori&catid=34:mutui&Itemid=86

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Il link indicato prima http://www.adusbef.it/forum/leggi.asp?Id=322769#322787 è comunque interessante perchè riporta considerazioni del Presidente Elio Lannutti

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