Questa è la sintesi di un mio articolo su come utilizzare l'aumento dell'IVA per la lotta all'inquinamento linguistico, pubblicato su "La Voce del Savuto" di Rogliano del 22 giugno 2013.
Si può legegre qui: http://files.meetup.com/209399/IngleseIva.pdf
Aumento dell'I.V.A. e inquinamento linguistico.
L'inquinamento linguistico dovuto all'abuso di parole inglesi nella lingua italiana procede sempre più velocemente. Tra poco avremo le istruzioni delle medicine scritte solo in inglese, per permettere alle multinazionali del farmaco di risparmiare sulla stampa dei foglietti informativi.
Una delle maggiori cause dell'inquinamento linguistico è la pubblicità fatta usando parole inglesi. I "creativi" della pubblicità trovano conveniente convincere i consumatori a comprare i loro prodotti parlandogli in una lingua che i consumatori non capiscono. Uno po' come faceva il curato Don Abbondio che, per imbrogliare Renzo Tramaglino, gli parlava in latino (Alessandro Manzoni: “I promessi Sposi”).
Oppure, come il grande attore comico Ettore Petrolini faceva dire al suo personaggio Nerone che fa la parodia di Mussolini: “Il popolo quando sente delle parole difficili si affeziona”.
Per arginare questo fenomeno si potrebbe portare al 30% l'iva sulla pubblicità che contiene parole inglesi. E raddoppiare la tassa sulle insegne dei negozi quando contengono parole inglesi.
Il pagamento di tali aumenti non sarebbe obbligatorio ma volontario.
Se uno vuole aprire una sala scommesse, se sull'insegna ci scrive "scommese" non paga l'aumento, se ci scrive "bet" o "slot" paga l'aumento. E' una sua scelta.
Analogamente per la pubblicità: se una fabbrica di automobili, la sua automobile la chiama "automobile" paga l'iva mormale, se la chiama "car", o peggio "siticar", paga l'iva sulla pubblicità 30%.
La mia proposta è di aumentare solo l'iva sulla pubblòictà, non l'iva sulle merci, per cui per i consumatori non ci dovrebbe essere nessuna conseguenza. E non ci dovrebbe essere nessuna conseguenza neanche per l'occupazione nelle agenzie pubblicitarie: se non vogliono pagare di più basta che facciano pubblicità in italiano.
L'iva al 30% si potrebbe applicare non solo alla vendita degli spazi pubblicitari ma anche alla realizzazione della pubblicità (filmati, manifesti, pagine stampate, ecc.) quando contiene parole inglesi.