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Emergenza giustiziaArretrato civile? Bastano 600 ausiliari e piu' di un mld di euroSei milioni di cause civili giacciono nei faldoni delle cancellerie. Per smaltire l'arretrato Angelino Alfano, ministro della giustizia, propone di assumere con compenso "a gettone" (200,00 euro per ogni sentenza emessa) 600 magistrati ausiliari presi tra i magistrati e gli avvocati dello Stato in pensione. Da un primo sommario calcolo 6 milioni di cause potrebbero generare 6 milioni di sentenze: il costo per le casse dello Stato ammonterebbe a un miliardo e duecento milioni di euro. Contrario Maurizio De Tilla, presidente dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura.In tema di misure per lo sviluppo dell’economia, previa relazione del Ministro della giustizia, Angelino Alfano, ieri è stato approvato dal Consiglio dei Ministri un disegno di legge recante misure specifiche volte ad incrementare la produttività del sistema giudiziario civile ed a ridurre la durata dei processi civili, dando attuazione al principio della ragionevole durata del processo previsto dall’art. 111 della Costituzione. Il legame tra competitività e processo civile è stato già sperimentato con successo in occasione della manovra adottata con il decreto-legge n. 112 del 2008, laddove sono state utilizzate norme procedurali come leva di sviluppo economico. Il provvedimento prevede: 1) l’obbligo di programmazione annuale del lavoro per la riduzione del contenzioso, con l’individuazione di una corsia preferenziale per i processi più vecchi; 2) la possibilità di decidere le cause con una motivazione semplificata, fermo restando il diritto delle parti che non sono soddisfatte della decisione di richiedere la motivazione estesa; 3) la semplificazione della decisione in appello, con la possibilità di pronunziare sentenza contestuale e di delegare gli atti istruttori ad un solo componente del collegio; 4) la nomina di 600 giudici ausiliari, tra i magistrati e gli avvocati dello Stato in pensione, che affiancheranno i giudici in servizio allo scopo esclusivo di definire le cause più risalenti in attesa di sentenza e che saranno retribuiti con un gettone per ogni causa definita;5) l’introduzione della possibilità di stipulare convenzioni che consentiranno ai laureati in giurisprudenza più meritevoli di svolgere un anno di praticantato con pieno valore legale presso gli Uffici giudiziari, con funzione di assistenti di studio dei giudici.L’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua), sentite le proposte avanzate dal Ministro di Giustizia, Angelino Alfano, per lo smaltimento delle cause pendenti nel civile, nella conferenza stampa a conclusione del Consiglio dei ministri, ha chiesto di poter essere ascoltato per poter discutere la proposta definitiva. Per il presidente dell’organismo di rappresentanza politica degli avvocati italiani, Maurizio de Tilla, è giusto, anzi doveroso un intervento urgente del Governo su questo nodo: «Il Paese è fortemente penalizzato da un arretrato nel civile e da una macchina giudiziaria lenta e farraginosa – spiega – ma occorre intervenire sui veri problemi e sulle reali disfunzioni. Ciò che serve è un progetto concreto e strutturale, la premessa è puntare sullo snellimento delle cause in entrate tutti i giorni, investendo in manager, innovazione tecnologica, riorganizzazione degli uffici e estensione delle best practices (come previsto nel Decalogo presentato dall’Oua)». «Ma andiamo nel merito delle proposte avanzate dal Guardasigilli – continua il presidente Oua – siamo d’accordo sulla proposta di potenziare gli uffici del giudice, utilizzando giovani avvocati per aiutare il magistrato a preparare l’istruttoria. Consenso anche sui piani di smaltimento annuali redatti dai vertici dei tribunali, a patto che siano frutto di un dialogo costante con tutta l’Avvocatura e sempre garantendo i diritti dei cittadini. Concordiamo solo in parte sulla previsione dell’istanza di prelievo (senza astensione del processo) firmata dalle parti in appello e Cassazione in modo tale da ravvivare la volontà di definire la causa». «Contrari – conclude de Tilla - invece all’introduzione generalizzata del principio della motivazione breve e sulla previsione dei famigerati “ausiliari” del giudice, da selezionare tra avvocati dello stato e giudici in pensione, con meno di 75 anno. Con questa ultima ipotesi, il Ministro fa un passo indietro nel tempo e ripesca una proposta già bocciata da tutti gli operatori del settore, un escamotage per “rottamare” le cause puntando sulla velocità a scapito però della qualità e a danno del diritto del cittadino a un processo giusto oltre che celere. Questo prospettato ddl è ancora un primo passo parziale e provvisorio. Occorrerá vigilare sul testo definitivo. Per tutte queste ragioni sin da ora l’Oua chiede di essere ascoltata».10/02/2011
"quando non si sa attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore"
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