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Comunicato Stampa 08/01/2009 RISPARMIO GESTITO: ALTI COSTI, RENDIMENTI SOTTO ZERO,COMMISSIONI DOPPIE RISPETTOUSA E MEDIA UE ! I FONDI COMUNI,GESTITI DAL CARTELLO BANCARIO, HANNO DISTRUTTO IL RISPARMIO. Il 95 per cento dei Fondi Comuni di investimento,è ferramente controllato da un cartello bancario, attento esclusivamente ai suoi lauti guadagni rispetto ai diritti dei risparmiatori, con i professionisti del risparmio gestito che pur consuntivando negli ultimi dieci anni, rendimenti inferiori a quelli della “casalinga di Voghera” che ha investito in Bot, come confermato dal rapporto di Mediobanca,continuano a restare indisturbati al loro posto perché funzionali agli interessi delle banche invece di essere cacciati a pedate, per continuare a distruggere il sudato risparmio di milioni di cittadini.Non c’era bisogno di Assogestioni per confermare un consuntivo nero per le società di gestione nel 2008, con riscatti complessivi per 140 miliardi di euro e con un patrimonio complessivo investito nei fondi ridotto a 409 miliardi di euro, più che dimezzato rispetto ai 1.000 miliardi di euro di pochi anni fa e con perdite patrimoniali consistenti per le famiglie investitrici.Anche chi ha scelto di affidare il proprio Tfr ai fondi pensione,nel 2007 ha visto un rendimento pari all’1,6%, la metà di quelli «lasciati» in azienda che hanno fruttato (al netto d' imposta) il 3,1%. Ed anche su un periodo più lungo, dal 2001, i gestori hanno perso: la performance media è del 2,5% contro il 2,8%: la gestione, del Tfr invece che del libero risparmio è stata fonte di grave delusione.Mediobanca, che ha sempre sottolineato le performance insoddisfacenti e i costi alti dei nostri fondi, parte da un rilievo: l' industria del settore italiana si muove in controtendenza rispetto alla dinamica internazionale: nel 2007 e per il quarto anno consecutivo riscatti hanno superato le sottoscrizioni e il deflusso complessivo è stato di 118 miliardi, bilancio negativo che raggiunge i 150 se si considerano anche le uscite nette della prima metà 2008. Ciò significa che il peso sul Pil è sceso dal massimo raggiunto del 42,2% nel ' 99 al 19,1% di fine 2007 e all' attuale 16,5%. Nello stesso periodo negli Usa è salito dal 74% al 95,3% e in Francia dal 47% all' 82,7%. In Spagna è calato di nove punti ma è rimasto al 25,7%. Così la nostra industria dal 2004 è retrocessa dal quarto al nono posto mondiale. L' Ufficio studi di Mediobanca attribuisce la fragilità del nostro sistema dei fondi a performance scarse e costi elevati. Punti che conferma anche in questo rapporto: nel 2007 il rendimento medio è stato pari all' 1,8% contro il 3,3% del 2006 e il 6,4% dell' anno precedente. Ma il confronto più significativo è sul lungo periodo e rispetto a investimenti senza rischi: negli ultimi 10 anni un impiego in Bot avrebbe reso un punto annuo in più rispetto ai fondi: la perdita patrimoniale complessiva è dunque stata del 12,7%.. I risultati insoddisfacenti derivano da costi di gestione elevati, pari a 2,5 volte quelli medi Usa. A questo proposito il rapporto Mediobanca definisce «singolari» alcuni dati: mentre i costi di gestione addebitati ai fondi nel 2007 sono diminuiti del 9,2% a fronte di un calo dei patrimoni gestiti del 10,9%, i fondi dei fondi non collegati hanno visto aumenti di commissione del 45% a fronte di una crescita del patrimonio del 16%. E per gli hedge gli oneri sono saliti del 36%, otto punti in più rispetto al patrimonio. I risultati del sistema sono infine insoddisfacenti anche sotto un altro profilo,: il loro ruolo come «investitori istituzionali. Il peso delle azioni nei loro patrimoni è nel 2007 ai minimi, pari al 19,2%, contro una media europea del 41%. E nei fondi pensione l' impiego in azioni italiane è addirittura «marginale»Adusbef e Federconsumatori, che avevano preparato una class action contro i professionisti del risparmio gestito italiano controllato dalle principali banche, con commissioni di gestione tra le più care al mondo (pari a 5 miliardi di euro), sembra essere in mano ad incompetenti piuttosto che a professionisti, a giudicare dai rendimenti addirittura inferiori a quelli dei titoli di Stato. I rendimenti dei fondi, tutti al di sotto dei benchmark di riferimento, dovrebbero indurre i gestori a doverose dimissioni di massa,perché i pessimi rendimenti mangiati dalle esose commissioni, hanno falcidiato i sudati risparmi.zorro

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teniamo a mente!!! per quando ci proporranno i fondi pensione!!! zorro

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