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Prima Pagina IlmioGiornale Interni Esteri Economia Cultura Spettacoli Sport Motori Lusso Tech&Web Milano Roma Genova Archivio Il blog di Andrea Tornielli Il blog di Alberto Taliani Aiuto Inserisci i termini di ricerca Invia modulo di ricerca Web ilGiornale INTERNI venerdì 04 settembre 2009, 08:10 Quella sentenza in arrivo che fa tremare l’Ingegneredi Marcello Zacche'Vota1 2 3 4 5 Risultato Strumenti utili Carattere Salva l'articolo Invia a un amico Stampa Rss Condividi su Facebook Segnala su OKNOtizie Commenti Condividi la tua opinione con gli altri lettori de ilGiornale.itLeggi tutti i commenti (5) Log in / Registrati alla community e lascia il tuo commentoaiuto Un noto banchiere milanese, che ben conosce la storia di Carlo De Benedetti e le cose della finanza, qualche giorno fa, confidandosi in privato, si è espresso senza metafore sulla scalata in Borsa alla società Management & Capitali (M&C): «Per dimensioni siamo di fronte più a una lotteria paesana che a un gruppo per il quale valga la pena di scannarsi. Ma l’Ingegnere vuole dimostrare che quella è roba sua, e che nessuno può osare di portargliela via». Concetto chiaro e limpido, che merita comunque un paio di precisazioni: la battaglia in questione riguarda il lancio di un’offerta pubblica di acquisto sulle azioni di M&C, a cui sono seguite due contro-offerte da due soggetti diversi, oltre a due rilanci sui prezzi delle azioni. Mentre De Benedetti comprava a mani basse, portandosi dal 16 al 23%. Non si era mai vista una guerra così nella piccola Borsa italiana, dove di offerte pubbliche si sente per lo più solo parlare. E il tutto a fronte di un oggetto del contendere - la società M&C - che vale «solo» 78 milioni. «Solo» perché i valori delle grandi cose, in Piazza Affari, sono altri. Per dire, una banca media come la Popolare di Milano di milioni ne capitalizza 2mila. Un’appetitosa società industriale come Piaggio ne vale 600.CONTINUA SU "IL gIORNALE"

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Troppo di parte "il Giornale" per dire qualcosa di sensato su quanto fa un propfessionista come L'ing. De Benedetti.Anche il fatto che si arrivi a dire "comprava a mani basse, portandosi dal 16 al 23%" di una società capitalizzata 78 milioni di euro.....BUM!!!! fanno poco più di 5 milioni di euro....Gli servirà capitalizzare quella società per spostare partecipazioni nel rispetto del patrimonio di vigilanza, e pubblicizzare la cosa gli faceva comodo....L'enfasi all'operazione l'ha dara il solo Giornale, e, come spesso avviene, Feltri non ha gettato polvere sulle ceneri perchè non ha capito bene cosa stesse succedendo......e De Benedetti non è esattamente un managerr da Novella 2000....

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RINVIATODe Benedetti ( a differenza di Berlusca ) non ha avuto bisogno di mettersi in politica per salvarsi il culo. E con i tempi che còrrono,è una grande virtù ! Il che non significa affatto che l'ingegnere sia un galantuomo : fosse per me avrebbe dovuto occupare una bella cella nelle patrie galere da parecchi anni e non da solo.Ma in compagnia dei suoi comparielli di una certa sinistra che lo hanno sponsorizzato,rifocillato e con i quali si è diviso equamente il bottino. Ma ripeto,non mettendosi in politica,si è defilato. Al contrario di Berlusca che deve guidare senza parabrezza.............

LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !
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nella sostanza io e cagliostro ci troviamo d'accordo, perchè questa è storia, non cronologia....

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De benedetti è uno dei più grossi farabutti in circolazione,prova ne sia le varie società quotate in borsa fatte salire ad arte per poi crollare ,lasciando i piccoli azionisti a mani vuote,per non parlare dei famosi computer olivetti che non valevano piu di qualche centinaio di migliaia di lire e venduti alle poste a diecimilioni l'uno.

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è noto che la stessa olivetti andò in crisi a 470 lire ad azione per poi risalire a 6500 in pochi mesi. e gli azionisti rimasti a mani vuote, salvo errore, non furono tanti come i cleinti unicredit-quanto ai pc, stai confondendo due cose. ANCHE LE POSTE AVEVANO DEI CAPITOLATI IN PROPOSITO.

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