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«Intercettazioni, si va verso legge oscurantista»«Si va verso l'oscurantismo totale». Così la capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Donatella Ferranti, commenta il via libera a un emendamento al Ddl intercettazioni che introduce il carcere da 1 a 3 anni per chi pubblica intercettazioni delle quali è stata ordinata la distruzione. Nel ddl, infatti, c'è stata una marcia indietro sui giornalisti: nonostante le rassicurazioni del governo, si ritorna al carcere. Passa in commissione Giustizia alla Camera, l'emendamento della pidiellina Debora Bergamini: chi pubblicherà il contenuto di intercettazioni destinate alla distruzione sarà punito con la reclusione da uno a tre anni.E sarà carcere fino a tre anni -lo prevede una modifica di Nino Lo Presti accolta dalla maggioranza - anche per il cronista che divulga (anche per riassunto o in parte) contenuti di conversazioni o flussi di comunicazione che riguardano fatti e circostanze o persone estranee alle indagini. Gli editori che pubblicheranno atti o intercettazioni in divieto degli obblighi di legge saranno passibili di una multa fino a circa 370mila euro.Sarà anche vietato pubblicare i nomi e le immagini dei magistrati in relazione ai processi che sono stati loro assegnati «come ad esempio può avvenire quando un pubblico ministero si reca per un sopralluogo» sulla scena di un delitto. Lo prevede l'emendamento del deputato Francesco Paolo Sisto del Pdl.«Si va verso una giustizia segreta - dice il Pd - e non controllabile dai cittadini e questo non è certo positivo per un Paese democratico. Oggi è proprio un giorno buio per la giustizia italiana».«È l'ennesimo strappo - aggiunge il ministro 'ombra' della Giustizia del Pd Lanfranco Tenaglia - oltre a quello dello strumento delle indagini anche al diritto di cronaca». Più in generale, secondo il Pd, come sottolinea la Ferranti, anche con il divieto di pubblicazione del nome o delle immagini del pm, «si crea un regime di terrore verso la pubblicazione» e ironizza: «Ora i giornalisti dovranno andare in giro sempre con l'avvocato...». Il ddl sulle intercettazioni è un provvedimento «di alta valenza criminale». Lo afferma il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, a margine dei lavori della commissione Giustizia di Montecitorio. «A noi dell'Italia dei Valori - ha detto l'ex pm - non resta che fare diligentemente opposizione contro questo Ddl non tanto per convincere una maggioranza cieca e becera che mai come in questo caso si dimostra assente e piegata alla volontà dell'imperatore Berlusconi per il quale le intercettazioni non si devono fare perché altrimenti si scoprono i reati. Facciamo opposizione articolo per articolo, emendamento per emendamento, affinché resti agli atti che abbiamo fatto il possibile per impedire che un provvedimento di valenza così altamente criminale possa entrare in vigore».Ora il provvedimento sarà all'esame delle altre commissioni competenti per i pareri per poi passare al voto del mandato al relatore Enrico Costa a riferire in Aula. Secondo il calendario della Camera, il ddl approderà in assemblea lunedì prossimo, 23 febbraio, per poi essere rinviato all'inizio di marzo, quando l'esame potrà procedere con tempi contingentati.Questi i punti principali del Ddl:GRAVI INDIZI DI COLPEVOLEZZA - Il Pm potrà chiedere l'autorizzazione a intercettare solo in presenza di "gravi indizi di colpevolezza". Nelle indagini di mafia e terrorismo basteranno "sufficienti indizi di reato". La richiesta dovrà essere autorizzata da un Gip collegiale del capoluogo del distretto. Ma il giudice dovrà poi compiere una sua valutazione autonoma del caso.VIA IL MAGISTRATO CHE PARLA TROPPO - La toga che rilascia «pubblicamente dichiarazioni» sul procedimento che gli viene affidato ha l'obbligo di astenersi. E dovrà essere sostituito se iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d'ufficio. Il suo nome non potrà essere citato.OMESSO CONTROLLO, ARRESTO FINO A UN ANNO - Il ddl prevede l'arresto fino a un anno e l'ammenda da 500 a 1.032 euro per pubblici ufficiali e magistrati che omettano di esercitare «il controllo necessario ad impedire la indebita cognizione o pubblicazione delle intercettazioni.DIVIETO PUBBLICAZIONE - Per i media le indagini diventeranno 'top secret'. Non si potranno più pubblicare gli atti dell'indagine preliminare, neanche l'iscrizione nel registro degli indagati di qualcuno, o quanto acquisito al fascicolo del Pm o del difensore, fino al termine dell'udienza preliminare. Anche se gli atti non saranno più coperti da segreto. NO A NOMI E IMMAGINI PM - Il ddl prevede lo stop alla pubblicazione di nomi o immagini di magistrati "relativamente ai procedimenti e processi penali a loro affidati", salvo che l'immagine non sia indispensabile al diritto di cronaca.CARCERE PER I GIORNALISTI - Torna il carcere per i giornalisti. Con due emendamenti approvati in extremis è prevista la pena da uno a tre anni per chi, "con volontà di dolo", pubblica intercettazioni per le quali sia stata ordinata la distruzione o relative "a conversazioni o flussi di comunicazione riguardanti fatti e circostanze o persone estranee alle indagini di cui sia stata disposta l'espunzione". Aumentano anche le sanzioni per gli editori, fino a 370mila euro per chi pubblica violando gli obblighi di legge.REATI INTERCETTABILI - Sul punto la legge attuale cambia poco. Potranno essere intercettati tutti i reati con pene superiori ai 5 anni, compresi quelli contro la Pubblica Amministrazione; ingiuria; minaccia; usura; molestia; traffico-commercio di stupefacenti e armi; insider trading; aggiotaggio; contrabbando; diffusione materiale pornografico anche relativo a minori.INTERCETTAZIONI AMBIENTALI - Si potranno usare le "cimici" solo per spiare luoghi nei quali si sa che si sta compiendo un'attività criminosa. Unica eccezione per i reati di mafia, terrorismo e per quelli più gravi.LIMITI DI TEMPO - Non si potrà intercettare per più di 60 giorni: 30 più 15 più 15. Per reati di criminalità organizzata, terrorismo o minaccia col mezzo del telefono si può arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20.PROCEDIMENTO CONTRO IGNOTI - Le intercettazioni potranno essere richieste solo dalla parte offesa e solo sulle sue utenze. L'opposizione contesta il fatto che non si possa più intercettare nei casi di violenza sessuale perchè le indagini richiedevano intercettazioni di tipo esplorativo per l'individuazione dei responsabili. Potranno essere acquisiti però documenti relativi al traffico telefonico per capire chi fosse presente sul luogo del delitto.ARCHIVIO RISERVATO E DIVIETO DI ALLEGARE VERBALI A FASCICOLO - Le telefonate e i relativi verbali saranno custodite in un archivio presso la Procura. I procuratori avranno il potere di gestione e controllo dei centri di intercettazione e di ascolto. DIVIETO UTILIZZO IN PROCEDIMENTI DIVERSI - Le intercettazioni non potranno essere usate in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte. Salvo i casi di mafia e terrorismo.STOP A "UN GIORNO IN PRETURA" - Non si potranno più fare riprese tv nelle aule giudiziarie, a meno che tutte le parti non siano d'accordo. 16 febbraio 2009

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Allora fammi capire - ha scritto un mio collega giornalista americano - viene condannato per corruzione il coimputato del primo ministro ma si dimette il capo dell’opposizione. Che strano Paese l'Italia. Alexander Stille, 19 febbraio

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