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Bologna TV FOTO E VIDEO MOTORI BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI Bologna Ancona Ascoli Cesena Civitanova M. Fano Fermo Ferrara Forlì Imola Macerata Modena Pesaro Ravenna Reggio Emilia Rimini Rovigo Carlino Golf mobile 21 commenti email stampa condividi TEATRO COMUNALE / LA SENTENZAIl tribunale condanna Cofferati"Offesa la libertà di sciopero"Il sindaco: "E' stato un gesto di lealtà"Accolto il ricorso dei sindacati contro la decisione della Fondazione di decurtare la paga non solo a coloro che aderirono ad alcuni scioperi dello scorso marzo, ma anche ai lavoratori che quelle sere si presentarono in palcoscenico. Cofferati contrattacca: "Faremo opposizione" Home - Notizie Bologna prec Bologna, 27 aprile 2009 -Il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, che ricopre l’incarico di presidente del Teatro Comunale, è “colpevole di comportamento antisindacale nei confronti dei dipendenti della Fondazione”. A stabilirlo è il giudice del Lavoro Filippo Palladino che ha accolto il ricorso di Fials e Cisl, contro la decisione della Fondazione di decurtare la paga non solo a coloro che aderirono ad alcuni scioperi dello scorso marzo, ma anche ai lavoratori che quelle sere si presentarono in palcoscenico. All’origne del ricorso presentato al giudice del Lavoro dalle sigle sindacali Fistel-Cisl e Fisals-Cisal la decisione da parte della presidenza della Fondazione del Teatro Comunale di comunicare ai dipendenti, mediante avviso affisso in bacheca e firmato dal direttore del personale, che nessuno, sia scioperante, sia non, sarebbe stato retribuito per i giorni di sciopero. In particolare, si tratta della protesta nazionale proclamata il 20 marzo per il rinnovo del contratto di lavoro. Ad avviso del giudice, dunque «il comportamento del datore di lavoro appare idoneo - recita la sentenza - ad arrecare offesa alla libertà di sciopero, a prescindere dall’elemento intenzionale; gli avvisi di cui è causa, in quanto effettuati preventivamente rispetto all’esercizio del diritto di sciopero, appaiono dotati di una valenza dissuasiva, tale peraltro da ripercuotersi sull’esercizio futuro del diritto costituzionalmente tutelato». Il giudice del Lavoro, Filippo Palladino, ha dunque giudicato «antisindacale», tale comportamento e ha ordinato alla Fondazione Teatro Comunale di Bologna di «astenersi da tali comportamenti» e condannato inoltre al pagamento delle spese processuali, liquidate in 1300 euro.«Una condanna simbolica, ma che ci appaga» hanno dichiarato i sindacati, rilevando un elemento fondamentale della sentenza, il fatto che essa, cioè, costituisce un precedente importante per il futuro delle relazioni sindacali. Al punto che se si dovesse verificarsi la medesima fattispecie una seconda volta sarebbe il presidente della Fondazione, ovvero Cofferati, a pagarne direttamente le conseguenze. Tra l’altro, fanno sapere i sindacati, «molti altri teatri, tra cui quello di Genova e il Teatro alla Scala, nell’esprimerci con numerose telefonate solidarietà, ci hanno chiesto di avere anche i documenti a riguardo». LA REPLICAPochè l’articolo 1256 del Codice Civile non era mai stato appllicato da parte del Teatro Comunale di Bologna, avere affisso la comunicazione relativa alla volontà di appllicarlo in previsione dell’imminente sciopero nazionale «è stato un gesto di trasparenza, lealtà e correttezza nei confronti dei lavoratori». Spiega così il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, nella sua veste di presidente della Fondazione Teatro comunale di Bologna, le ragioni che hanno indotto la direzione del teatro ad avvisare i dipendenti che, in caso di mancata rappresentazione dell’opera prevista, a causa dello sciopero anche solo di alcuni dipendenti, a tutti sarebbe stato decurtato lo stipendio. Cofferati tiene a precisare che quello emesso dal giudice, che non è una sentenza, ma un provvedimento sospensivo («la sentenza la chiederemo noi»), non riguarda il merito, ovvero gli stipendi, ma il solo fatto di avere affisso gli avvisi. In sostanza il giudice del Lavoro ha giudicato la sola affissione del comunicato un comportamento antisindacale e non altro. Invece, per l’ex leader della Cgil si è trattato proprio di un gesto di lealtà e correttezza nei confronti dei lavoratori, dal momento che non era mai stato applicato prima al Teatro Comunale.

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e la CGIL?zorro

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perchè non lo domandi a Epifani?

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lo domando a voi perché sapete tutto e più di tutto...zorro

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visto che non ho ricevuto risposta, ritengo, la mancata adesione allo sciopero della CGIL, dovuta al fatto che la posizione delle altre due rapresentanze sindacali, cioè, CISL e UIL è una posizione strumentale, cioè, dettata da particolarismi ovvero, rivendicazioni salariali a scapito dell'attività del teatro comunale. infatti, nella replica dice cofferati: l'afffissione della comunicazione "è stato un gesto di trasparenza, lealtà e correttezza nei confronti dei lavoratori". zorro

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