Pd, allarme per la 'questione operaia'Gli operai votano a destra. Non è una novità assoluta: il "sorpasso" era già avvenuto alle elezioni dello scorso anno quando per il 31,6 per cento scelsero il Pdl e per il 28,3 il Pd. Ma adesso la situazione - stando almeno all'ultimo sondaggio Ipsos pubblicato oggi dal Sole 24 ore - è diventata drammatica. Il voto operaio di destra "doppia" infatti quello democratico: 43,4 per cento contro il 22,4.Dai rilevamenti Ipsos c'è più di un motivo di allarme per il Pd e il centrosinistra. Pdl e Lega supererebbero assieme la soglia del 50 per cento: 40 per il partito del premier, 10,3 per quello di Bossi. Il Partito Democratico si attesterebbe al 26,2 per cento, Di Pietro al 9, l'Udc sale a 6 per cento, mentre il duello nella sinistra radicale vedrebbe avanti Rifondazione-Pdci col 3,5 rispetto al 2,5 di Sinistra e Libertà.Tra le categorie sociali, il Pd "mantiene" solo gli studenti (33,3 per cento, contro il 31,3 del Pdl) e gli impiegati e insegnanti (29,2 contro il 28,8). Per quanto riguarda il sesso la maggioranza dei suoi elettori sono donne, così come accade - e ancora più marcatamente - per il Pdl. Il partito di Berlusconi è in maggioranza tra le professioni elevate, i lavoratori autonomi (addirittura il 57,2 contro il 15,1), le casalinghe (50 a 20,2) e addirittura tra pensionati (38,7 a 33,4) e disoccupati (39,8 a 19,3). 03 maggio 2009
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04/05/2009, ore 01:01
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04/05/2009, ore 12:47
A dimostrazione che gli italiani sono intelligenti.Hanno detto semplicemente Stop al vecchio e alla vecchia classe dirigente ed incompetenteVogliono il governo dei fatti e non dei libri marxsistiSperiamo bene per Ferrara, sono 60 anno che governa la sinistra, chissa mai forse stavolta..... |
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04/05/2009, ore 16:42
ci risiamo nuova classe dirigente, vecchia classe dirigente.. lo sapevo ma l'ho capito in tarda età, tutti, vecchi e govani seguono la regola del "do ut des". è da qui, dal "do ut des" che comincia il chi da di più perché chi riceve faccia! è questo il primum movens della corruzione. è una regola che vale per la vecchia e la nuova classe dirigente e per sempre all'infinito fino a quando esisteranno gli umani. i diritti, i doveri sono parole, sono la nebbia che offusca la verità servono per il dialogo, la dialettica tra gruppi d'interesse contrapposti, servono perché la lotta non si trasformi in uccisioni ecc... servono alla democrazia a confrontarsi senza spargimento di sangue. non ti è riconosciuto un diritto perché ti spetta ma in funzione di quanto dai.zorro |
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04/05/2009, ore 17:08
victory! ah! una ventata di ottimismo!Centrosinistra verso la vittoria con il 64%A Trento la vittoria del centrosinistra si profila schiacciante: con il Pd primo partito al 30,2%, mentre sono scrutinate 84 sezioni su 97, e il candidato sindaco Alessandro Andreatta che, sostenuto anche da Idv (3,5%) e Udc (al 2,6%), vola al 64,4%. Non va oltre il 20,7% il suo avversario del Pdl, Pino Morandini, mentre il partito di Berlusconi stenta a raggiunger il 12% (risultato provvisorio: 11,8%). Un risultato che "premia la tradizione ormai ventennale di buongoverno del centrosinistra autonomista trentino, avviata da Dellai e proseguita da Pacher", commenta Giorgio Tonini, responsabile formazione del Pd. E premia il Partito democratico "capace di rappresentare la sintesi delle diverse storie, tradizioni e culture e di fare da catalizzatore di una coalizione più ampia». Un piccolo test politico, dal punto di vista numerico, ma significativo sotto il profilo politico. A sostegno del sindaco reggente Alessandro Andreatta, 52 anni, c'è infatti un ampio schieramento di centrosinistra autonomista che comprende Pd, Upt, DiPietro-Idv, Patt, Verdi, Socialisti democratici, Leali e Udc. Il centrodestra, invece, questa volta è diviso: da una parte la Lega Nord, che presenta la candidata Bruna Giuliani, dall'altra il Pdl che punta su Pino Morandini. Il punto di partenza per il centrosinistra era il 56,6% conquistato dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai alle elezioni di novembre. Ampiamente superato da Andreatta, sindaco reggente da quando il sindaco Alberto Pacher lasciò la poltrona di primo cittadino per fare il vice di Dellai. In provincia di Trento si vota altri cinque comuni: Civezzano, Folgaria, Mezzolombardo, Pergine Valsugana e Rabbi. Sono chiamati alle urne inoltre gli elettori di quattro comuni altoatesini: Badia, Brennero, Malles Venosta e Plaus.04 maggio 2009 |
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