Sono titolare assieme a mia moglie di un conto Bancoposta.Abbiamo sempre utilizzato le carte Postamat Maestro per effettuare prelievi presso gli sportelli automatici e per effettuare pagamenti presso i negozi.Agli inizi di ottobre 2005 ci accorgiamo che sulla lista movimenti (richiesta tramite sportello automatico) risultavano dei prelievi da noi mai effettuati.La mattina mi reco presso l'ufficio postale più vicino al mio domicilio e chiedo una lista movimenti relativa al periodo agosto-ottobre. Da essa evinco purtroppo l'avvenuta clonazione: vi erano 6 prelievi per un totale di € 3.000,00.Contatto telefonicamente il numero apposito per il blocco di entrambi le carte (la mia e quella di mia moglie) dichiarando che una delle carte era stata clonata, ma non sapevo quale. L'addetto blocca entrambi le carte.Mia moglie allo stesso tempo si reca presso l'ufficio postale di apertura del c/c dove si scopre che la carta clonata era la sua e di conseguenza avvia la procedura per la richiesta di rimborso.In quel perido mia moglie aveva fatto solo 2 acquisti presso 2 negozi posti vicino all'indirizzo di residenza.I prelievi disconosciuti erano stati effettuati negli uffici postali vicini e privi di telecamere nei seguenti orari: la mattina verso le 7 e la sera verso mezzanotte, ore in cui io e mia moglie eravamo in casa.Mia moglie si reca presso la Polizia Postale per effettuare regolare denuncia ma viene interrogata bruscamente da un ispettore, come se ella stesse simulando una truffa ai danni della posta (assurdo in quanto siamo onesti lavoratori, siamo vecchi clienti della posta e non avevamo sicuramente bisogno di fare tutto ciò). Sia la Posta che la Polizia decantano la carta Postamat Maestro come la più sicura in circolazione (altra assurdità! Nel campo informatico la sicurezza la 100% non esiste) dicendoci era il primo caso presunto di clonazione Postamat avvenuto in città.Decidiamo quindi di contattare un avvocato. Dopo un anno di raccomandate per la richiesta del rimborso finalmente la Posta ci risponde rigettando la nostra richiesta e incolpando mia moglie di non essere stata responsabile nella conservazione della carta e del pin; ci viene ribadito inoltre che i prelievi erano stati effettuati negli uffici postali vicino la residenza (non hanno specificato però che anche i negozi presso cui sono stati effettuati gli acquisti erano nelle vicinanze).Cosa possiamo fare?Perchè non mi è stato detto inizialmente di tagliare le carte e consegnarle alla Posta per provare la nostra estraneità a ciò che è accaduto? Perchè ogni sportello automatico non viene dotato di telecamera per identificare chi effettua i prelievi?Come possiamo essere tutelati in casi del genere? Purtroppo le clonazioni di carte sono all'ordine del giorno, nonostante ci vogliano spingere ad utilizzarle per ogni pagamento (per ultimo presso i liberi professionisti).Vorrei infine puntualizzare che molte volte quando prelevavamo dagli sportelli automatici postali e facevamo la richiesta della lista movimenti, essa non veniva stampata per mancanza carta, negandoci così la possibilità di effettuare un controllo più accurato.Siete la nostra ultima speranza per poter ottenere quanto ci è stato sottratto illegalmete: se le carte non sono sicure non bisogna permetterne l'utilizzo oppure bisogna assicurare il cliente da eventuali frodi.
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18/11/2006, ore 15:44
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