nel 2005 vengo contattato tramite raccomandata da una banca, che, ricordandomi di un mutuo stipulato nel 1991, mi mette al corrente di come l'immobile dato in garanzia del prestito fosse stato liquidato dopo varie aste disattese ad un certo prezzo, e di come la persona che aveva assunto l'impegno di pagare le rate successive, si fosse resa quasi subito inadempiente; mi comunica di vantare un ingente credito nei miei confronti, ma si dichiara altresì disponibile ad una transazione amichevole.io rifiuto ed inizia la causa che dura tuttora con vari consulenti che calcolano il debito.aiutatemi perchè SO che tutto questo non è giusto!per il poco spazio ho omesso grotteschi particolari.
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11/01/2008, ore 13:26
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11/01/2008, ore 13:36
L'unico obbligo, è quello relativo alla differenza tra il ricavato della vendita dell'immobile e il credito residuo.Esempio se doveva alla banca 100, e l'immobile è andato venduto per 70, il rimanente 30, purtroppo spetta a lei. |
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11/01/2008, ore 13:49
L'unica cosa da accertare se dal 1991 al 2001 ha ricevuto comunicazione di messa in mora,nel qual caso si riservano il diritto di richiederle il rimanente in qualunque momento.Data la situazione, e la somma sicuramente ingente, suggerisco di chiedere consulenza, ed eventualmente farsi assistere da un legale |
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11/01/2008, ore 14:15
Concordo con blues.La complessita' della situazione e le somme in ballo (presumo alte) non sono cosa che si risolve con qualche suggerimento sul forum. Si faccia seguire da un legale. |
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12/01/2008, ore 19:37
Gabbino,i forumisti che mi hanno preceduto hanno ragione,lei deve la differenza. Converrebbe fare una transazione ! Ma scusi se mi permetto : allo status quo,qual'è il, livello della sua solvibilità ? |
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