Chiedo il vostro aiuto per una situazione che ritengo spiacevole ma soprattutto incredibile….La mia situazione è questa.Dopo aver ricevuto la delibera per la surroga del mio mutuo, vengo avvisato dal direttore della nuova banca che non si può perfezionare la pratica in quanto, dalla relazione del notaio, si evince che sull’immobile risulta iscritta un’ipoteca giudiziale a me sconosciuta.Fatte le dovute ricerche, si scopre che l’ipoteca giudiziale deriva da un decreto ingiuntivo per un debito che aveva il precedente proprietario dell’immobile di mia proprietà.Dai documenti dell’ Agenzia del territorio risulta che al momento in cui è stata conclusa la compravendita, l’immobile era libero da vincoli, ipoteche, ecc ed anche la trascrizione dell’atto (con conseguente iscrizione ipotecaria) risulta prima dell’ iscrizione della famigerata ipoteca giudiziale nei confronti del venditore.A questo vi chiedo un aiuto per comprendere:– Come può una banca iscrivere un’ipoteca giudiziale su un bene (immobile) che non è del debitore (il venditore aveva già ricevuto un decreto ingiuntivo ma l’acquirente ne era ignaro) ??– Considerando che tale ipoteca giudiziale mi ha precluso una surroga economicamente molto vantaggiosa (con condizioni che difficilmente potrò ritrovare ora), a chi posso/devo chiedere i danni?– Potrebbe la Banca accettare lo stesso di fare una surroga se comprende che il debito non è relativo agli effettivi proprietari ma bensì ad un terzo? (questo mi serve per capire se devo insistere nella richiesta di surroga oppure devo realmente attendere la cancellazione dell’ip.giudiziale)Grazie mille a chi mi potrà aiutare!!
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21/01/2009, ore 11:13
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21/01/2009, ore 11:39
Se trattasi di errore della banca che ha iscritto ipoteca su immobile nn del debitore ma di altra persona, ne risponde,ed è tenuta al pagamento dei danni: in primis : si rivolga alla banca in oggetto personalmente con la documentazione in suo possesso,ascolti quello che le diranno; se confermeranno l'errore (ipotesi) o tolgono loro l'ipoteca sopportandone le spese, altrimenti dovrà affidarsi ad un legale, altri casi simili al suo si sono conclusi con la condanna dell'istituto di credito. |
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21/01/2009, ore 11:54
Io avrei già affidato la cosa ad un legale, se l'ipoteca è stata inscritta su un bene non più posseduto dal debitore decretato.C'è un'irregolarità......l'atto notarile riporta la libertà da vincoli al rogito,e i danni dell'iscrizione anche se è di secondo grado, li può chiedere al detentore ...se non recede lasciando nulla aosta cancellazione,visto che non ne avrebbe titolo, e crea disturbo.Comunque la surroga è facoltativa....e nessuna banca le metterà per iscritto che non gliela fà per quello, così come la rinegoziazione, quindi per il momento questi danni sono esclusi...se non provabili con testimonianze o altro in tribunale. |
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21/01/2009, ore 14:12
"Comunque la surroga è facoltativa....e nessuna banca le metterà per iscritto che non gliela fà per quello, così come la rinegoziazione, quindi per il momento questi danni sono esclusi...se non provabili con testimonianze o altro in tribunale".Non sono d'accordo; primo perchè la delibera l'avevo ottenuta e quindi sia il merito creditizio del sottoscritto che la percentuale dell'intervento sul valore dell'immobile (40% c.ca) stavano bene alla nuova banca .Comunque il direttore mi ha detto e ora me lo scriverà (l'ho chiamato subito dopo aver letto il vostro messaggio...grazie!) che l'ok alla pratica è subordinato alla cancellazione dell'ip.giudiziale.Ultima domanda: se non mi riferisco alla mancata surroga come faccio a calcolare i danni (dato che in quella casa vivrò per i prossimi 30 anni) ?? |
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21/01/2009, ore 15:37
Alla fine, si arriva sempre al nocciolo legale.Proviamo a ragionare.....Le dò un esempio, se la banca Le chiudesse il mutuo a causa della iscrizione della seconda ipoteca, le procurerebbe un danno dimostrato e quantificabile, in sede di ricorso in giudizio.Ma l'abbassamento di uno spread,ed un tasso fisso più favorevole, potrà senz'altro essere dimostrato fino alla data di cessazione dell'ingiustizia, diciamo al momento della cancellazione.Con perizia CTU, che il giudice chiederà.Mi riferisco al fatto che la banca lo metterà per iscritto e lei farà la messa in mora.e eventualmente andrà alle vie legali.Ma non potrà mai fare un preventivo ora a trenta anni, ipotetico e quindi non ammissibile perchè in giudizio si portano solo dati certi e quantificabili in congruità.. |
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22/01/2009, ore 15:43
Grazie Leonardo, molto chiaro.Viste le sue competenze le chiedo un ulteriore approfondimento.Mettiamo il caso che, al momento della chiusura della pratica le condizioni che avevo ottenuto da una potenziale banca, non siano più replicabili.A quel punto potrei ottenere solamente una condizione più sfavorevole rispetto a quella che avrei ottenuto senza l'errata ipoteca giudiziale.Quindi, oltre al rimborso di quanto "perso" fino al momento della cancellazione, non avrei diritto a qualcos'altro dalla banca che ha commesso l'errore, anche se non dimostrabile?Un'ultima cosa: l'errore secondo lei è della banca o può essere imputato alla conservatoria? (non conosco l'iter tra chi fa la richiesta di un'ipoteca giudiziale e chi effettivamente la iscrive...)Grazie,Matteo |
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