Al via il “prestito della speranza” a favore delle famiglie in difficoltà Lo scorso Maggio la Conferenza Episcopale Italiana ha siglato un accordo con l’Abi al fine di erogare prestiti a condizioni agevolate per le famiglie in difficoltà. L’accordo, ricordiamo, ha dato vita ad un fondo di garanzia di di 30 milioni di euro che è stato creato attraverso una colletta nazionale. Questa operazione, denominata “prestito della speranza“, a partire dal mese di settembre consentirà ottenere un prestito di massimo 6.000 euro. Potranno beneficiare di questa possibilità tutte quelle famiglie che versano in condizioni di difficoltà perchè hanno un nucleo familiare piuttosto numeroso, ossia almeno 3 figli a carico, perchè affetti da malattie o handicap, o perchè hanno perso il lavoro e quindi non hanno fonte di reddito. Per ottenere il prestito non saranno richieste particolari garanzie ma sarà sufficiente che si abbia di un progetto di reinserimento lavorativo o di microimprenditorialità. Laa verifica della sussistenza delle condizioni richieste per l’erogazione del prestito verrà effettuata dalla Caritas. Fonte:piazzaffari.info.com
Indro Montanelli usava dire che in Italia non è sufficiente aver ragione: occorre trovare un giudice che lo riconosca!
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29/08/2009, ore 14:48
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29/08/2009, ore 17:30
Questa Cinzia può essere una bella cosa per aiutare chi davvero è in difficoltà serie e in special modo se si hanno bimbi o ragazzi con malattie...Sperando che qualcuno, i soliti furbi di turno non facciano carte false...ma credo che prima di dare i soldi si verifichi effettivamente lo stato della famiglia...bene sono contenta che per quelle famiglie si possa aprire davvero uno spiraglio...ciao buona domenica |
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29/08/2009, ore 18:51
CINZIAgrazie delle puntuali informazioni,ma se ricordi,di questa |
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29/08/2009, ore 19:48
ehehehh che belle domande che ti fai... |
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30/08/2009, ore 02:24
ci guadagnano come sempre le banche che si vedono transitare tutti quei soldoni nelle casse. E poi che son sti progetti di microimprenditorialità? Se uno arriva alla canna non ha i soldi per mangiare, altro che microimprenditorialità. |
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30/08/2009, ore 19:34
Saggia Cassandrarifletti bene : questa è una operazione di alta ingegneria politico/finanziaria tipicamente bancaria,cioè del tipo più sùbdolo e strisciante di prestidigitazione pensato e messo in atto con navigata destrezza.Non dimentichiamo che i promotoiri ( Chiesa & Banche ) sono pirati di lungo corso e di secolare esperienza. |
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