Certo, in presenza di azione esecutiva viene notificato l'atto al tuo datore di lavoro il quale procedere ad accantonare una somma pari al quinto in attesa della decisione del giudice. Se hai un avvocato, certe cose le devi chiedere a lui visto che lo paghi..

Ma una curiosità, in base a quale criterio il datore di lavoro può decidere la somma da decurtare?Ho già una cessione del quinto volontaria, una famiglia di 5 persone a mio carico, più affitto di case e bollette.Il datore di lavoro non ha tenuto conto di nessuna di queste cose, spero lo farà il giudice;intanto io mi ritrovo con uno stipendio netto di 900 E.Non riesco più a far fronte ai bisogni familiari e mi ritrovo praticamente con una trattenuta ancora non autorizzata da nessuno.Trovo il comportamento del datore di lavoro vessatorio e ai limiti del consentito.Non sarebbe stato più corretto attendere la decisione del giudice?.In fondo il ricorso potrebbe andar bene e cancellarmi la richiesta del pignoramento o imporre una quota da pagare inferiore al quinto.Il debito l'ho fatto io e me ne assumo tutte le responsabilità,non sto qui ad elencare i motivi che mi hanno indotto ad arrivare a non pagare le rate pattuite, ma cavolo, sono al limite della sopravvivenza, possibile che nessuno tenga conto di questo?Forse è meglio condurre una vita disonesta e da balordo, che seguire le regole e finire soffocato.Domizio

DOBURil procedimento della tua azienda è corretto e obbedisce ad una precisa norma in materia ( resa dichiarazione quantità ex art. 547 CPC ). Cioè l'azienda,su richiesta del Creditore,mette cautelativamente a disposizione il 5°cedibile del tuo reddito fino ad attesa di pronuncia del Giudice. Fino a quel momento ti verrà decurtata tale somma salvo il conquaglio in caso il Giudice decidesse una rata più bassa. Tutto qua.

LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !
LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !

Grazie a tutti per le risposte.Cagliostro, avrei una considerazione da fare:Il tuo motto è: La nobiltà dello schiavo è la ribellione, bella frase ma in pratica è inapplicabile.Ne è testimonianza la mia vicenda, ho fatto di tutto per pagare i miei debiti, avrò mandato migliaia di raccomandate alle varie finanziare, per trovare una soluzione pacifica che mi permettesse di far fronte ai miei impegni.Nessuno mi ha preso in considerazione, tutti parlano di aiuti alle famiglie, aiuti per le persone disagiate etc.etc.Ho uno sfratto per morosità in corso, non mi fanno un muto perchè sono un cattivo pagatore, l'affitto dai privati equivale al mio stipendio, ho tre figli in età scolastica da mantenere, una cartella esattoriale di 9.000 euro da pagare ( è arrivata a questa cifra per un errore di un commercialista), mia moglie lavora a nero per tutto il giorno per la modica cifra di 350 €, ed ora l'azienda dove lavoro, mi decurta il 5 dello stipendio perchè il creditore ne ha diritto legalmente.Ma i diritti delle persone normali, se hai pochi soldi continui a scendere sempre più in basso, altro che ribellione.L'unica soluzione sarebbe ....Se nasci schiavo muori schiavo, l'unica alternativa è sperare d'incontrare un padrone più umano.Altro che chiacchiere.Ciao

DOBURla frase cui alludi non è mia,ma di un grande pensatore quale F.Nietzche. Questa ribellione non ha il senso letterale del termine,ma significa prendere coscienza del sopruso e manifestarlo !Essendo un calpestato NON risolvi il problema,ma puoi almeno riprenderti la tua dignità. Schiavo sì,ma consapèvole di èsserlo per colpa di un sistema truffaldino e camorristico.E dirlo ai quattro venti,è il vero riscatto ! La vera ribellione ! Stare proni ma senza applaudire chiamando per nome e cognome ( camorristi ) chi ti costringe in quella posizione.

LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !
LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !