Buonasera a tutti.Ecco la mia storia:vivo con il mio compagno, io ho un contratto di lavoro a tempo indeterminato e il mio compagno risulta intestatario di PIVA che stà per chiudere inquanto l'attività per la quale era stata aperta è stata anche chiusa. Attualmente quindi è disoccupato. A seguito di varie vicissitudini legate a circa un anno di retribuzioni non percepite e investimenti che dire sbagliati, diciamo poco, ci ritroviamo tutti e due pieni di debiti con alcune finanziarie. Abbiamo in comproprietà un immobile per il quale abbiamo aceso un mutuo cointestato che è l'unico che riusciamo a onorare mese per mese. Nei giorni scorsi, sia io che il mio compagno abbiamo ricevuto la tanto attesa telefonata della sig.ra avvocato Melillo. Dio ce ne scampi e liberi!!! Una pazza sfiancata, ignorante e arrogante! Cmq sia, chiamava in seguito a un finanziamento multiconto aperto ben 12 anni fa, sempre in regola tranne che nell'ultimo anno in cui non ho potuto pagare le rate. Bene, la sig. Melillo prima di chiamare me, ha chiamato a casa dei miei genitori asserendo che mio padre, essendo coobbligato del finanziamento richiava il decreto ingiuntivo ecc ecc.. Io non ricordo se all'epoca mio padre fece o meno da garante o coobbligato, ma mi domando: se lo fosse stato, perchè in questo anno non ha mai ricevuto una qualche lettera o raccomandata che gli esponesse la situazione del finanziamento di cui, la Melillo asserisce lui sia coobbligato? Fatto stà per telefono mi ha dato tutte le informazioni riguardo la modalità di pagamento: due assegni postdatati da 500€ l'uno, circa 200€ per 43 cambiali.... io ho segnato tutto poi riflettendo ho pensato di inviare domani o dopo una raccomandata alla società da cui ha mandato per richiedere:1. copia del contratto di finanziamento conforme all’originale;2. lettera di cessione del credito conforme all’originale;3. estratto conto cronologico;Inoltre chiedo di formalizzare un contratto – su carta e non concluso attraverso una telefonata – regolarmente sottoscritto da entrambe le parti (creditore e debitore) e di ottenere l’impegno e la garanzia, da parte del creditore, sul rilascio, a debito escusso, della liberatoria che mi consentisse poi procedere alla cancellazione del mio nominativo dagli elenchi dei cattivi pagatori.Sono nel pieno dei miei diritti?Inoltre:avendo come già detto un immobile cointestato con mutuo ipotecario cointestato, se a me o al mio compagno giungesse un decreto ingiuntivo come si comporteranno i giudici difronte ad un immobile per il quale c'è già un ipoteca e per giunta non è nella totalità del possesso del debitore ma al 50%? Fanno un muro? come si relazionano con la banca che vanta l'ipoteca al 120% e che al momento non ha interesse a rinunciare ai sui interessi legati al mutuo che onoriamo ogni mese da circa 3 anni?Grazie
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09/02/2011, ore 22:49
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13/02/2011, ore 00:41
No. Non è così.Qui nessuno vende illusioni,ma accadimenti probabili dovuti all'esperienza giornaliera di vita vissuta. Tu impugna il decreto e motiva documentalmente le ragioni del mancato rientro al Giudice. Al resto ci penserà l'avvocato. |
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02/03/2011, ore 13:24
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