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buona sera,scrivo per una situazione sorta nel 2009una ditta ha eseguito delle forniture per una casa in costruzione negli anni 1997 e 1998Su queste forniture (per le quali era stato concordato un costo complessivo forfetario) sono stati effettuati pagamenti in 3 trances con assegniNel novembre del 2009 la ditta che nel frattempo ha cambiato forma sociale ci comunica che in realta' i nostri versamenti non avevano saldato il dovuto in quanto mancava un saldo pari a piu' del 100% dell'importo da noi gia' pagato per presunte prestazioni non meglio identificate.Abbiamo richiesto fattura per tali importi e la ditta ci ha candidamente detto che loro fatturano solo dopo aver ricevuto il pagamento (per evitare di anticipare le tasse) ed ha emesso due fatture per il totale del credito da loro vantato scorporando quanto da noi versato con assegni.Siamo in causa.Tralascio ogni giudizio di merito sulla questione, la mia domanda riguarda il decreto ingiuntivo.L'avvocato della ditta creditrice ha ovviamente fatto immediato decreto ingiuntivo al quale ci siamo opposti (prossima udienza feb 2012)Oggi ricevo ulteriore decreto ingiuntivo per la stessa causa. Mi sembra un comportamento a dir poco ridicolo, ma sembra che l'unica azione possibile sia oppormi nuovamente con nuovi costi. Avete qualche suggerimento?

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1998 + 10 = 2008Richiesta della ditta 2009Secondo me anche se fosse vero il credito sarebbe prescritto.

Pirlasco de Pirlis
Pirlasco de Pirlis

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mc74<>Se si tratta di prestazione d'opera ci dovrebbe essere a monte un contratto che legittimi la fatturazione..oppure se trattasi di fornitura dovrebbero esserci le bolle di consegna della merce firmate...altrimenti è aria fritta<>Puzza di malafede.A parte che non si può..Al massimo l'emissione della fattura può essere contestuale al pagamento e non successiva.>Il decreto ingiuntivo, non può, in nessun caso, essere notificato due volte. Ma cmq ti devi opporre perchè esso sia annullato. Ovviamente i motivi dell'opposizione dovranno essere riferiti anche alla doppia notifica e non riguardare più il solo merito della vicenda.

"...Et tunc confitebor illis: Numquam novi vos; discedite a me, qui operamini iniquitatem." (Matteo 7:23)
"...Et tunc confitebor illis: Numquam novi vos; discedite a me, qui operamini iniquitatem." (Matteo 7:23)

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grazie per le risposte ed i commenti.la malafede della ditta e' piu' che certa. ammettono il "contratto" originario per un importo lumpsum di 50 milioni di lireammettono che hanno ricevuto l'intero pagamento con assegni (per altro versati in anticipo rispetto alla consegna perche' mio padre detesta avere debiti) ma dicono che ci sono stati altri lavori e forniture per un costo di 32.000,00 euro le cui bolle di consegna sono firmate per ricevuta da loro (!!!)circa la mancata richiesta della differenza dicono di essersene scordati......Il giudice prima o poi decidera' , ma il vero problema e' che, essendo l'importo del presunto debito oltre 30.000,00 euro, per ogni opposizione se ne vanno 500 euro.

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