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Sono in procinto di acquistare dei beni mobili usati (camera da letto anni '40, tappeti persiani, qualche mobile stile liberty, quadri, lampadari, ecc.) da un signore che vuole disfarsene, per la vendita dell'immobile dove sono collocati tali beni. Con questi beni mobili vorrei arredare parte della casa di proprietà della mamma, residente in città diversa dalla mia ma nella quale di fatto io domicilio. In questo appartamento, ripeto solo di esclusiva proprietà di mia madre, risiede una sua sorella. Tale sorella, anni orsono ebbe a promuovere un'azione legale nei confronti di un terzo. La causa civile si è chiusa dopo circa 10 anni con la condanna della zia al rimborso delle spese legali sostenute dalla persona da lei citata in giudizio. La sentenza (divenuta esecutiva) ed unitamente ad un atto di precetto, è stata notificata alla zia una quindicina di giorni fa. La zia, nullatenente che vive solo di pensione, non avendo la materiale disponibilità economica per adempiere a quanto deciso dal Giudice, aveva chiesto alla controparte una dilazione nel pagamento il cui importo si aggirasse ad 1/5 della pensione. Tale proposta è stata rifiutataAlla luce di tutto ciò, volendo trasferire i mobili usati di cui sopra, nella casa materna, dove ripeto ho solo il domicilio e non la residenza, corro qualche rischio nel caso di pignoramento che potrebbe gravare sulla zia materna? Dimenticavo di dire che la somma dovuta è di poco inferiore ai 5.000 euro.Grazie

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Io non trasferirei mobili e altre cose a casa di amici..parenti che potrebbero avere pignoramenti:l'U.G intanto pignora poi LEI fa opposizione..eh si l'U.G vede mobili antichi quadri..e pignora..sta poi a Lei in tribunale fare opposizione dimostrando che sono di sua proprietà: se vuole rischiare..sa a cosa va incontro.

" del doman non v'è certezza..chi vuol essser lieto sia"
"Non siamo gli ultimi di ieri ma i primi del domani." "Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare."

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ERICINO1- i mòbili puoi tranquillamente comprarli e trasferirli a casa della mamma,purchè tu ti faccia rilasciare una ricevuta del pagamento effettuato dal venditore oppure compili un simil-contrattino privato tra te e lui, con la decrizione della merce,lo stato e il tipo di pagamento. Il tutto lo vai a vidimare c/o l'Ufficio del Registro della città dove avviene la transazione.Questa documentazione,eventualmente da esibire all'UG,evidenzia in modo chiarissimo che i tuoi familiari sono solamente i custodi provvisori di quei mòbili e nessun UG sano di mente oserebbe pignorarli.2-Mi pare assai strano che un Tribunale rifiuti il pagamento delle spese di giudizio dilazionate, nonostante la zia condannata risulti nullatenente. Preferiscono fare un pignoramento ? Davvero bizzarra come decisione.......Facci sapere.

LA NOBILTA' DELLO SCHIAVO, E' LA RIBELLIONE !
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La zia, avendo saputo che il Giudice l'aveva condannata al rimborso spese legale della controparte, ma non essendo in grado di poter adempiere a ciò, ha inviato una raccomandata alla controparte chiedendole se fosse disposta ad accettare un pagamento rateale. La controparte avrebbe accettato le rate, a condizione che fosse stato versato un anticipo di 1.000 euro e che le stesse non fossero di importo inferiore a 300 euro. Considerata l'indisponibilità economica della zia, la sua pensione è di euro 850, la controparte ha preferito ricorrere ad un'azione forzata.Relativamente all'acquisto dei mobili mi hanno pure consigliato che basta autenticare le firme poste sul contratto di compravendita, magari al Comune, in quanto quello che interessa è la DATA CERTA della vendita.Risulta al vero oppure è preferibile la registrazione all' Ufficio del Registro.

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Meglio la vidimazione all'Ufficio del Registro. Fa più testo perchè è l'ufficio preposto alla ufficializzazione degli atti.Continuo a non capire il creditore di tua zia. Quello che ha rifiutato con la dilazione crede di ottenerlo con un pignoramento domiciliare ? : o è un cazzone o è mal consigliato.

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