Da alcuni giorni subisco una vera e propria persecuzione da recupero crediti che, presentnadosi a nome della finanziaria, mi chiede di rate arretrate di un finanziamento sottoscritto da mio marito: mi chiamano al cellulare procurandosi non so come il mio numero. Io rispondo che non sono io ad aver sottoscritto e invoco la legge sullla privacy perchè mi parlano di cose che io neppure potrei o dovrei sapere. Con una scusa pubblicitaria hanno pure cercato di estorcermi il nuovo indirizzo di casa. Adesso non rispondo più al telefono a numeri strani o anonimi. Ma hanno cominciato a chiamare pure i miei suoceri e mia madre. Cosa fare (oltre che a pagare il debito, cosa in qs momento difficile in quanto abbiamo perso il lavoro io e mio marito)? Grazie
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06/02/2012, ore 13:01
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06/02/2012, ore 17:10
Gli dai l'apuntamento per saldare il debito. Quando ti chiedono il luogo gli rispondi "Nella caserma dei carabinieri di via XXXXXXX dove sono andata a denunciarvi stamattina" Non li sentirai piu'. |
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06/02/2012, ore 17:13
Se siete coniugati in comunione dei beni, a quanto mi risulta la privacy non è invocabile; il coniuge è coobligato anche se non ha firmato, difatti la firma viene di norma ottenuta "ad abudantiam" e sopra un certo importo. Poi, può essere benissimo che Lei sia casalinga senza reddito e che quindi non abbiano potere di estorcerLe alcunchè. |
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06/02/2012, ore 17:51
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06/02/2012, ore 18:18
Grazie per le risposte. In riferimento a quanto scritto da Gustavo, posso sapere a quale importo si riferisce sopra il quale vale la firma del coniuge in comunione dei beni coobligato? Grazie |
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06/02/2012, ore 18:32
Si tratta di normativa interna, che può quindi variare con una certa elasticità da una banca/finanziaria all'altra. A titolo indicativo posso dirle che nella finanziaria dove lavoravo 2o anni fa era quantificato in 10 miilioni di lire: un importo ritenuto "adeguato"; da loro ed allora. |
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