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Iscritti a ForumConsumatori: 68201  Discussioni create: 40501  Messaggi inviati: 260681
Iniziata: oltre un anno fa   Ultimo aggiornamento: oltre un anno fa   Visite: 3701

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Salve a tutti, avrei bisogno di consigli circa una eventuale richiesta di saldo a stralcio verso alcuni fornitori di un'attività srl (attualmente dichiarata inattiva per sovraindebitamento). La domanda nello specifico è: dopo 6 mesi di mancati pagamenti ai fornitori dai quali si è ricevuta più di una comunicazione di sollecito circa il dovuto, visto che le condizioni economiche attuali non consentono assolutamente di poter saldare totalmente i debiti, come srl cosa è conveniente fare - 1) aspettare eventuali ulteriori solleciti e poi si pensa; 2) chiedere di rateizzare i pagamenti con importi accessibili accodando gli insoluti; 3) chiedere saldo a stralcio (.....e di quanto calcolando che per ogni fornitori si dovrebbe corrispondere la somma di 10.000,00?). Inoltre dopo aver eventualmente chiesto il saldo a stralcio, l'importo concordato potrebbe essere rateizzato? A me pare una cosa anomala, impossibile ma dalle parole del commercialista, a cui la società è affidata, sembra che sia possibile. Voi cosa ne dite? Infine se i fornitori si volessero avvalere di recuperare tutto percorrendo ogni strada e con ogni mezzo possibile, nei confronti di chi punterebbero il dito verso i soci della srl o verso l'amministratore della società che non è socio? Concludo chiarendo che la questione riguarda un amico di famiglia a cui vorrei dare utili consigli, proprio come quelli che leggo ogni giorno in questo forum. grazie. P.S. Cagliostro, anche da parte Tua mi aspetto qualcosa............

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Prima di tutto una tranquillizzazione.Se l'amministratore ed i soci non hanno firmato fidejussioni o prestato garanzie personali i loro averi sono salvi ed al sicuro.Per toccare l'amministratore bisognerebbe che costui abbia fatto gravi irregolarità nella gestione.I creditori possono o meno accettare meno del dovuto. tener presente che potrebbero benissimo procedere alla richiesta di fallimento.Anche in questo caso però i beni dei soci sarebbero salvaguardati, al massimo perdono il capitale investito.Bisognerebbe saperne di più.Questo forum non è però il più indicato per dissertare su tale argomento.Provare quì:http://www.giorgiotave.it/forum/consulenza-fiscale/

Joe Petrosino
Joe Petrosino ------------------------------------------------------------------------------- Link vari vademecum http://www.adusbef.it/forum/leggi.asp?P=1&id=203057 http://www.adusbef.it/forum/leggi.asp?P=14&S=5&F=18&id=43928

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Mi pare comunque che il commercialista stia procedendo bene a giudicare da quanto scritto.

Joe Petrosino
Joe Petrosino ------------------------------------------------------------------------------- Link vari vademecum http://www.adusbef.it/forum/leggi.asp?P=1&id=203057 http://www.adusbef.it/forum/leggi.asp?P=14&S=5&F=18&id=43928

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Se può interessare io stesso ho accettato da un cliente in simile situazione una riduzione (stralcio) del debito all'ottanta per cento e una rateizzazione a 36 mesi.Lui aveva offerto cinquanta subito e chiudere lì ma trattando come un levantino ..... sono riuscito a salvare l'Ottanta.

Joe Petrosino
Joe Petrosino ------------------------------------------------------------------------------- Link vari vademecum http://www.adusbef.it/forum/leggi.asp?P=1&id=203057 http://www.adusbef.it/forum/leggi.asp?P=14&S=5&F=18&id=43928

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In questo caso, trattandosi di creditori privati, formitori di attività commerciali, la questione è complessa, in quanto non vi è una regola aziendale, ma il tutto è subordinato al modo di pensare ed agire di una singola persona.Le vie prospetate dal commercialista sono tutte perseguibile, è sempre un modo di cercare di saldare il dovuto,possono essere proposte, ma ripeto sono subordinate alla decisione di ogni singolo creditore.Chi pensa di non poter recuperare in altro modo può benissimo accettare, anche chi comprende l'attuale situazione economica nazionale.Tra questi, può trovare la " capa tosta" che non vuol sentire ragioni, e nemmeno a mio parere ragiona molto, e impuntarsi,procedendo per vie legali anche a costo di rimetterci, a volte per ignoranza, altre per cattivi consigliori quali avvocati,in malafede che comunque incasseranno parcella.

Claudio


Ciao!

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Grazie davvero per la celerità con cui avete risposto. Tra l'altro in poche parole avete chiarito quasi totalmente i dubbi avuti. So che i soci ed i coniugi dei medesimi in qualità di garanti hanno firmato una fidejussione se non erro per aumentare il capitale. Quello che vorrei meglio capire è solo il fatto riguardante eventuali responsabilità dell'Amministratore, atteso che detta persona oltre ad una entrata di 500,00 euro mensili quale quota di mantenimento (separata dal coniuge) ha solo una casa di proprietà e null'altro. Davvero grazie e presto mi collegherò all'indirizzo fornitomi.

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